domenica 27 ottobre 2013

la cucina di mamma: Pasta al Forno

Pasta al forno ripiena.

Si fa presto a dire: mi andrebbe un bel piatto di PASTA AL FORNO ALLA CALABRESE come la faceva mia mamma!

©archivio M.Iannino

Andava giù che era un piacere! In pochi secondi ti leccavi pure il piatto... no, non è un'esagerazione! La scarpetta era d'obbligo! Sarebbe stato come commettere un peccato lasciare che si perdesse tutto quel ben di Dio dopo che Mamma si era impegnata in cucina tra i fornelli e le pentole, attenta nel dosare i pezzi di carne per il sugo.

Mia mamma nel sugo metteva qualche pezzo di costatella di maiale, due o tre pezzi di salsiccia leggermente piccante, un po' di pancetta a pezzettoni, del gamboncello. Ma detta così non dà il giusto peso alla sua maestria.

Dapprima soffriggeva qualche spicchio d'aglio insieme alla carne. La lasciava rosolare. Poi aggiungeva un paio di bottiglie di salsa di pomodoro fatta in casa, sempre manifattura made mamy.

Poi, preparava le polpettine con la carne macinata, la mollica di pane raffermo bagnato e strizzato. Prezzemolo, formaggio pecorino grattugiato, prezzemolo. Rigorosamente fritti in olio di oliva.

Infine, scottava la pasta grossa, solitamente penne rigate, che toglieva al dente. La sgocciolava e, in una teglia da forno, faceva un letto sopra il sugo rosso ancora fumante. Tagliuzzava le uova sode, qualche pugno di provola a cubetti, le polpettine, del salame e spolverava con abbondante pecorino. Copriva con dell'altra pasta e versava il sugo. Dopodiché infornava per qualche minuto.

Era una cerimonia di alta passione culinaria casareccia tramandata da madre a figlia che impegnava tutta la mattina della domenica.

Oggi è domenica e l'ho mangiata! Grazie mamma.

sabato 26 ottobre 2013

torna l'ora solare, lancette indietro

Vi siete accorti che fa buio prima e che il sole non scotta più come qualche settimana fa?

Senza farla troppo lunga nel ricordare gli spostamenti celesti, ricordiamoci solo di spostare le lancette indietro di 1 ora questa notte. Si torna all'ora solare.

I dormiglioni hanno tutta la mia personale comprensione!

mercoledì 23 ottobre 2013

Riprendiamoci il presente

Più che dalle statistiche, la disaffezione a questo modo ignobile di fare politica nel gestire la macchina dello Stato, è dato dall'inaffidabilità dei politici che fin ora hanno governato le sorti di noi cittadini.

La disaffezione e la sfiducia inducono molti cittadini a disertare le urne. Il disgusto per i fatti di accaparramenti e assedi dei posti di comando e dei soldi pubblici fanno sì che il disgusto aumenti.

Purtroppo i cittadini, gravati dai pressanti problemi sviluppati dal malgoverno e dal malcostume, ritengono che per protestare l'unica arma rimasta è il non voto. Inconsapevole che così facendo riconfermano le stesse persone al comando del Paese.

Sembra il gioco del gatto che gira in tondo mordendosi la coda! E infatti lo è!, fintantoché non cambieranno le coscienze e quindi gli uomini e di conseguenza le organizzazioni che hanno assaltato e monopolizzato i punti cardine dell'Italia.

Attualmente rimaniamo testimoni di abusi e sfregi nei nostri confronti.

Avvertiamo scosse telluriche lungo lo Stivale di magnitudo variabili. 3.2 in Abruzzo nella provincia di Perugia e dell'aquila.

E non mancano gli scossoni a Bologna, dove tutti i capogruppo dei partiti che la governano sono al centro di un'inchiesta, l'ennesima, indagati per peculato.

I magistrati hanno acquisito sperperi di denaro pubblico in consulenze che ammontano a centinaia di migliaia di euro. Ipotesi di finanziamenti illeciti ai partiti. E, ovviamente, non mancano spese documentate per profumi (come possono iniziare i lavori imbevuti di sgradevoli odori?) medicine (beh, i microbi vanno debellati, si rischia una contaminazione collettiva e poi chi governa?).

C'è chi pensa alle cibarie per mantenere in forma il corpo e decide di comprare un forno a microonde...

e chissà cos'altro verrà fuori dal vaso di Pandora scoperchiato dagli inquirenti.

martedì 22 ottobre 2013

Banksy, burlone creativo sulla bancarella a 60 $

aore12
aore12Da Basquiat a Banksy, passando per tutta l'area atipica di cui si fregia il mondo della cultura contemporanea, ancora una volta si assiste alla disinformazione superficiale dei media massificati, e, in parte, anche internet.

I writer, o meglio i pittori di strada contestano coi loro interventi tante cose alla società dei consumi e della proprietà privata (almeno secondo quanto ci hanno detto fin ora gli “intellettuali” che hanno scavato nei meandri della psiche dei grafomani metropolitani).

Disdegnano il possesso ossessivo degli oggetti, dipinti compresi e, per qualcuno, sono dei volgari vandali che deturpano, appunto, la proprietà privata e gli spazi pubblici.

Per queste semplici ragioni le decorazioni dei luoghi degradati delle città sono ritenuti offensivi dalla maggior parte della gente diseducata dai media. Salvo, poi, quando sono messi sull'altare della gloria sempre dalle campagne mediatiche, divenire feticci tesaurizzanti da possedere.

Tra Basquiat e Banksy ci sono radici socioculturali differenti.

Il primo contestava l'emarginazione sociale delle classi deboli con graffi elementari, spesso duri, violenti, descrittivi e giocosi.

Il secondo, dal nome evocativo composto dai suffissi: bank e sy che sfociano in “Banksy” e diventa lo pseudonimo di un gioco lessicale creativo di fine semantica. Perciò è lecito porsi qualche domanda in merito: stando al gioco in questione, il fantomatico pittore di strada è pro o contro le banke?

Forse una prima risposta la possiamo leggere nella bancarella allestita a New York dove, per una sola giornata, ha messo in vendita come una qualsiasi stampa o calco su tela alcuni suoi spray per pochi dollari.

Che si sia voluto burlare del valore economico che i mercanti dell'arte battono sui suoi pezzi rubati dalla strada nei punti rivisitati dal suo ironico spray?

Banksy a 60 dollari per strada a Ny

Bank sy... mettiamola così:
aore12

i mass media sono più interessati al lato economico e allo scoop, in una parola: al rumore della notizia. Cosicché l'ultimo scherzo del pittore di strada ha avuto la sua risonanza mediatica in tutto il mondo o quasi, se si tolgono di mezzo le popolazioni che hanno ben altri problemi per le mani da risolvere.

“L'ultima trovata dell'artista Banksy in trasferta a New York: una bancarella con le sue opere originali vendute come se fossero riproduzioni, al prezzo di 60 dollari l'una. In realtà sono originali e di bigliettoni ne valgono molti ma molti di più. La bancarella è comparsa sabato in una strada di New York e ha venduto solo sei dipinti per un totale di 420 dollari. Fortunato chi se le è portate a casa” (nota del corriere.it)

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