venerdì 28 dicembre 2012

Piero Grasso si candida, entra in politica

piero grasso 
Piero Grasso ha scelto di entrare in politica!

C'è chi sale, chi scende e chi entra in politica. Al di là delle formule, il magistrato antimafia dice, in maniera molto chiara:
“Sento il bisogno di impegnarmi personalmente!". È una scelta di vita che comunica ai giornalisti con la voce rotta dall'emozione. “io non salgo o scendo, semplicemente mi sposto” dopo 43 anni di magistrato mi sposto col mio bagaglio di esperienza in politica per migliorare il Paese".

Parla a braccio, Piero Grasso. Dice di essere stato catapultato dalla stampa stessa nell'agone politico prima ancora che arrivasse l'ok dal csm. E di non essere preparato alla conferenza stampa da candidato alle prossime politiche.

Annarella, che tutti conoscete, l'ho trovata all'ingresso, mi ha abbracciato e mi ha detto “benvenuto”.
La decisione, spiega Grasso, è stata presa in questi giorni di vacanza, a contatto con il figlio e il nipotino che gli ha ribadito candidamente gli stessi concetti espressi da altri studenti durante le sue visite nelle scuole per i progetti sulla legalità, sul diritto al lavoro, al futuro e alla libertà come sancito nella Costituzione della Repubblica senza, appunto, doversi rivolgere ai politici o alle mafie per ottenere diritti civili.

Dal canto suo Bersani lo presenta alla stampa e dichiara che per il momento non c'è un collegio assegnato a Grasso; si vedrà dopo le primarie in quale territorio proporlo. E con la stessa chiarezza risponde sorridendo al giornalista che chiede se gli sarà assegnato qualche ministero “per il momento preoccupiamoci di vincere le elezioni!.


agende e strategie centriste

aore12
personaggio caro al teatro di strada,
 "pupo" sicilano
E' allucinante! dai comportamenti dei soliti camaleontici uomini, ora nell'esercito montiano, sembra che niente sia cambiato e che  la bufera sociale subita dai cittadini sia cosa lontana da loro. Parlano di "progetto centrista" contro questo o quel pensiero politico. Uomini e donne schierati

E noi? Noi siamo rimasti infantili. Privi del complesso di sudditanza, non perché l'abbiamo superato grazie alla nostra emancipazione latina che basa la conoscenza istituzionale sul pensiero filosofico dei classici, aspettiamo fiduciosi l'eroe senza macchia e senza paura che sappia guidarci e risolvere i problemi. Che sia un millantatore e che quanto è accaduto sia anche colpa sua poco importa!
Contano i premi e le medaglie conquistate sul campo e i consensi elargiti dietro le quinte al riparo dalle tende che nascondono i pupari dagli occhi ingenui dei bambini.

Le gesta di Orlando cantate nelle piazze dai burattinai infiammano i cuori dei puri e catturano le menti ballerine di quanti non hanno forza e memoria del recentissimo passato. E mentre si osanna il nuovo salvatore della patria si dimenticano gli accordi fatti sottobanco per favorire gli interessi di pochi, ignorando volutamente che il POPOLO, del quale sono piene le bocche e le agende, è la totalità dei cittadini. Se poi si ha la presunzione di proiettare uno sguardo nel futuro prossimo e si vuole stilare un'agenda che tenga conto delle esigenze sociali ci si accorge che la parola popolo include anche la parola NAZIONE, quindi neonati, vecchi, morti, embrioni e future nascite.

Come dare, quindi, garanzie alle esigenze espresse quotidianamente dai cittadini? Di sicuro non dividendo in buoni e cattivi, conservatori e rivoluzionari, belle e brutti, professori e allievi

giovedì 27 dicembre 2012

Salire o Scendere in campo? CAMBIARE!

aore12
matita grassa, bozzetto preparatorio per "Violenze"
 courtesy Mario Iannino
È sconcertante il numero dei bisognosi che ha pranzato alle mense dei poveri organizzate dalle comunità in varie città d'Italia. Sant'Egidio dà numeri impressionanti tra vecchi bisognosi e nuove povertà inflitte dal sistema economico che rende, appunto, poveri anche chi un lavoro o una pensioncina ce l'ha ma non riesce ad arrivare neanche alla seconda settimana del mese.

Nel sentire le parole d'amore espresse in questi giorni dai vari esponenti politici e ecclesiali che ruotano attorno a queste comunità caritatevoli è naturale chiedere:
oltre a fornire un pasto caldo e a volte qualche ricovero nei giorni eccessivamente freddi cos'altro avete fatto per eliminare completamente questa piaga sociale?

Domanda che avrà una miriade di risposte edulcorate con una enorme e sapiente retorica per niente convincente salvo dimostrarsi essere un enorme bacino di voti (anche i poveri votano! E più sono bisognosi, deboli e incolti e meglio è per qualcuno).
È una provocazione? Ebbene sì!
Dimostrate con i fatti, visto che siamo in piena campagna elettorale, la volontà di cambiare passo. Pensate e realizzate (voi politici e dirigenti vari) piani sociali volti all'evoluzione delle coscienze e all'autoaffermazione dei singoli. Impegnate fondi per ampliare le menti attraverso lo studio la ricerca la cultura e l'arte!, elementi, questi, contenenti origini e vita dei popoli.
Non servono nuovi Messia ma una cooperazione reale tra mondi e culture diverse.
Basta con le crociate che si appropriano di simboli e vessilli per mascherare basse pulsioni originate dall'egoismo.

mercoledì 26 dicembre 2012

Monti sale in campo, spicca il volo su twitter

i primi twitt di Monti

il professore "sale in campo" tra Natale e Santo Stefano. Non tra il bue e l'asinello in una mangiatoia ma sull'albero di twitter lancia i primi vagiti.

Quasi come a voler simboleggiare qualcosa (che sia la nascita del Salvatore?) un'oretta prima della mezzanotte di ieri, 25 dicembre 2012, il prof Mario Monti è salito sul ramo alto dell'albero celeste (dove hanno già preso posto i grandi della terra, quali Barak Obama e recentemente il Papa) e ha lanciato il suo twitt:

«Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. Saliamo in politica».

È un caso, oppure un atto premeditato il cinguettio del professore?

Il fatto che lui dichiari la volontà, dopo innumerevoli titubanze
(fino a d ora non si è mai lasciato sfuggire una affermazione certa ma tutto lasciava intendere la sua decisione specie dopo la benedizione del capo della cei mons. Bagnasco) nelle immediate ore consacrate al rito più caro al mondo cristiano, qualche dubbio lo genera. E questo comporta una fugace considerazione:

senza nulla togliere al lavoro di maquillage fatto dal prof che ha saputo ridare smalto all'Italia, ingenerato fiducia nei mercati e nella politica internazionale, c'è da capire (visto che le sue azioni sono state condizionate dalle lobby che lui dice di voler “ridimensionare” ma che non ha fatto) se la voglia logorroica di comunicare che sta dimostrando adesso sia tesa al dialogo per amore del bene comune oppure una strategia politica per raccogliere consensi. L'interrogativo nasce dalla ritrosia dimostrata da Monti nei confronti della comunicazione ai cittadini, salvo le conferenze stampa ufficiali, che fino all'altro ieri ha tenuto e imposto ai suoi ministri.
Un discorso a parte si dovrebbe fare per le esternazioni del suo portavoce Polillo e per le leggi della Fornero che piuttosto di promuovere sviluppo lavoro e tutela hanno stralciato conquiste sociali inalienabili. Di fatto alcuni provvedimenti hanno cancellato diritti acquisiti dai ceti meno abbienti e consolidato le strategie di certa classe im-prenditoriale.

ps.
"@SenatoreMonti", sta forse a significare che non si dimette dalla carica di senatore e fa il "capo" tutelato su un'area di moderati che comunque fino ad ora non ha saputo governare l'Italia?

lunedì 24 dicembre 2012

agenda Monti, le ambizioni del prof.

25 pagine di buone intenzioni compongono l'agenda Monti online, visibile nel web sul sito www.agenda-monti.it.

È un'analisi pacata, ben strutturata quella che il prof. Mario Monti fa e propone per uscire dalla crisi attuale e traghettare l'Italia priva di populisti e populismi in una nuova Europa costruita su misura, integrata e solidale.

Proposte d'intenti difficile da non condividere. Anzi sono sempre state al centro delle attenzioni di quanti amano la Politica alta e nobile. Ma, si riscontra una lacuna comune, fin'ora, a tutti i partiti che hanno predicato l'attuazione del welfare nello Stato senza individuare, però, l'origine delle risorse da investire per migliorare società, cultura, lavoro, e riforme sociali sottolineate nell'agenda in questione.
In sintesi, mi spiacerebbe se anche Mario Monti avesse somatizzato dichiarazioni d'intenti che rasentano il tanto vituperato “populismo”.
Inutile, per il momento, accennare alle questioni, apprezzabilissime, trattate nell'agenda: sono l'elenco delle cose che si dovrebbero fare nei primi cento giorni di un ipotetico governo a conduzione Monti, se si formerà un polo d'ispirazione montiana che lo chiamerà a guidarlo una volta raggiunto il favore delle urne.

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