Notizie come quelle della lega che cala pacchi dopo precisi accordi con Lucia Annunziata non è degna di nota! È necessario, invece, chiarire con giornaliste come Paola Setti de “il giornale.it” come mai il testo non chiarisce quanto presupposto dal suo articolo “Annunziata sbertucciata Ecco perché la lega ha spento la diretta”.
Parla di tutto, anzi sparla con eccessivo piglio polemico esternando tutto il livore nei confronti di una collega che ha perso tempo e lavoro insieme alla troupe. E questo è deprimente! Come definire articoli simili? Lascio alle persone intellettualmente corrette la decisione di associare appellativi adeguati.
D’altronde, leggendo l’ansa relativa alla notizia c’è ben poco da capire se non, ove ce ne fosse bisogno, costatare la scorrettezza dei dirigenti leghisti:
“L'europarlamentare della Lega e responsabile delle trasmissioni di Radio Padania Libera, Matteo Salvini, ha confermato la decisione di sospendere la 'co-diretta' con 'In 1/2 H.', la trasmissione di Lucia Annunziata, che prevedeva un filo diretto con gli elettori del Carroccio sui temi del federalismo, Ruby e la tenuta della maggioranza. "La nostra politica - ha spiegato Salvini all'ANSA - da quindici anni è quella di lasciare i telefoni aperti senza filtro sui temi di politica e di attualità. In questo caso, essendoci la settimana prossima alcuni passaggi delicati in Parlamento, abbiamo preferito rimandare questo telefono aperto ad altra occasione. Ringraziamo comunque Rai3 per l'attenzione che ci ha dato, sarà per un'altra volta". La domenica Radio Padania Libera solitamente lascia spazio a trasmissioni che parlano di sport e non di politica. La diretta annullata era stata programmata appositamente per la trasmissione della Annunziata.”
lunedì 21 febbraio 2011
domenica 20 febbraio 2011
Tangentopoli, il tarlo del male e i politici che rubano ai poveri
1064appartamenti dati in affitto a canone agevolato a chi delle agevolazioni poteva farne a meno, la stessa cosa potrebbe essere successa con la vendita d’immobili. Pare che negli ultimi 5 anni, ad essere stati venduti sarebbero stati una quarantina di appartamenti, cifra confermata anche dal presidente del Pat, per un corrispettivo di circa 30 milioni di euro.
Senza andare oltre, chiedo, e credo che anche altri lo facciano, a chi di carità ha predicato e fatto un fondamento importante di vita laica o religiosa:
Com’è stato possibile permettere che questi traffici accadessero?
Ci troviamo di nuovo davanti all’ennesimo misfatto della politica. Una politica fatta da uomini avidi che tagliano i fondi alla cultura, al welfare, alla scuola, che si fanno sconti sulle multe che dovrebbero pagare quando insozzano le città con i manifesti selvaggi. E mi fermo qui perché ho la nausea. Il vomito è talmente copioso che non riesco a ridere neanche con Cetto La Qualunque perché ravvedo verità nelle sue gag piuttosto che satira politica.
Signori della politica che non cedete il passo e il posto mai se non alla morte, che saltate da un carro all’altro e quando nessuno vi vuole fate i gruppi misti, approfittate ora, perché non credo che avrete altri suffragi in seguito, fintantoché avete addosso il tarlo del male perché la misura è colma!
miracoli dell'amore
Birba è una cagnetta piccolina dal pelo lungo. Un pelo morbido con chiazze bianche e nere. È dolce col suo padrone, un po’ isterica quando ha il ciclo, con gli altri cani e con Vasco quasi sempre. Tutte le mattine, dopo la passeggiata non fa subito ritorno a casa ma vuole rilassarsi un po’ in macchina e quando passo io col mio cane lei solitamente richiama l’attenzione grattando ai vetri ma stamattina è successo qualcosa che ha dell’incredibile:
Ho sentito un colpo di clacson, mi giro e vedo lei saltare dal posto della guida a quello laterale. noo! esclamo. non è possibile! guardo meglio pensando di vedere il padrone ma Birba è da sola, come le altre mattine, a rilassarsi in macchina prima di rientrare in casa.
ha suonato il clacson! Sembrerà assurdo ma è così! e Vasco l’ha salutata roteando la coda prima di riprendere ad annusare l’odore di Birba lungo il marciapiede.
B e B, yin e yang della politica italiana
Alcuni credono al fato altri sostengono che il futuro degli uomini ma anche delle cose, nazioni e paesi compresi, sia tutto racchiuso nel nome. E intorno a queste congetture sono sorte filosofie di vita, religiosità e sette che difendono e diffondono le teorie dei gruppi d’appartenenza. La stessa cosa vale in politica e l’Italia, forte della sua storia culturale, continua a sfornare artisti della retorica, della satira, cabarettisti, in una parola: l’Italia è luogo di creatività. Come spiegare altrimenti, se no, che il destino della politica è determinato da due uomini che hanno in comune le prime tre e le ultime due lettere dei cognomi in comune? BERluscoNI & BERsaNI. E come ovvio, vince il più grande; (Berlusconi è composto da 10 lettere mentre bersani da 6) e anche sui numeri non si scherza: secondo la cabala il numero 10 rappresenta la completezza, il tutto, il maschile e il femminile, yin e yang, e si potrebbe continuare, mentre il numero 6 simboleggia la materia; il numero 6 è multiplo di 3 che rappresenta la trinità esoterica, la coscienza cristica, e in quanto doppio raffigura nella numerologia il diavolo.
È questione di credenze!
©
Ma può essere

Proviamo a semplificare con uno schema elementare di parole in/crociate:
Definizioni:
1 orizzontale: noto politico italiano amico dello zar però nemico dei comunisti (prime tre lettere. ber…)
1 verticale: noto politico italiano amico dei comunisti e (nemico?) di Marchionne (prime tre lettere. ber…) se lo schema è libero, si presume una certa interscambiabilità, tanto invertendo l’ordine dei fattori il prodotto non cambia visto che è il potere dei soldi a determinare il risultato della partita politica e sociale.
Se così non è, perché i buoni che fanno parte dell’opposizione non si dimettono in massa dall’incarico di parlamentari? Finiani compresi!
sabato 19 febbraio 2011
sindacato degli artisti in Calabria?
L’erba del vicino è sempre più verde! È vero! Altrimenti come spiegare le innumerevoli manifestazioni organizzate da calabresi per la Calabria senza artisti calabresi?
Così, a naso, solo nel catanzarese, se solo si volessero invitare, il complesso monumentale del San Giovanni sarebbe insufficiente a ospitare le opere degli Artisti. E non mi riferisco a lavori di artigianato artistico ma a opere degne di essere definite Arte! per non parlare delle altre province calabresi quali Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia.
Forse il “forestiero” è più colto? È un genio? Insomma uno con un cervellone grande così?, che mette disinteressatamente il suo sapere, la sua arte a disposizione dei buzzurri locali?
Secondo gli organizzatori, la risposta è sì!
Nulla da eccepire se si tratta d’interventi a totale carico dei privati. D’altronde ognuno è libero di investire il proprio tempo e denaro come meglio crede, ma si deve parlare di operazione commerciale e non spacciarla per divulgazione culturale atta a valorizzare il territorio, gli intelletti e le potenziali forze culturali inespresse per mancanza di strutture e canali mediatici giacché tutta l’operazione verte sulla vendita dei prodotti o nel ritagliarsi uno spazio all’interno degli organi istituzionali calabresi.
Chi dovrebbe vigilare su ciò se non le istituzioni? Vale a dire i rispettivi presidenti degli enti regione, province e assessorati alla cultura?
Quantomeno per dare ossigeno alla già misera economia locale e fiducia agli artisti calabresi che spendono le energie gratuitamente sul territorio, ai direttori artistici, che non hanno nulla da invidiare ai colleghi nazionali e stranieri. Creare interazioni culturali con altre realtà in maniera concreta giacché esistono i presupposti logistici, economici e culturali in regione.
Dovrebbe essere una costante prerogativa della politica e non dell’esoterismo astrale, quella di proporre e stimolare cultura e finanza locale da esportare grazie ai migliori cervelli, o no? oppure è importante la collocazione politica intesa come schieramento servile e non propositivo? se non ricordo male il presidente della regione Scopelliti è un assertore convinto della meritocrazia. Allora?
che sia giunto il momento di non delegare più la classe politica e gestire direttamente gli interessi culturali comuni, costituirsi in associazione sindacale per l'autotutela corporativa come si faceva un tempo in nome dell'utopia creativa che alimenta il fuoco della ragione suprema?
Considerando la forte individualità degli artisti è impensabile ipotizzare la nascita di confraternite settoriali. ed è per questa ragione che le pecore fanno da lupi, gli asini da cavalli e i muli i purosangue.
Così, a naso, solo nel catanzarese, se solo si volessero invitare, il complesso monumentale del San Giovanni sarebbe insufficiente a ospitare le opere degli Artisti. E non mi riferisco a lavori di artigianato artistico ma a opere degne di essere definite Arte! per non parlare delle altre province calabresi quali Reggio Calabria, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia.
Forse il “forestiero” è più colto? È un genio? Insomma uno con un cervellone grande così?, che mette disinteressatamente il suo sapere, la sua arte a disposizione dei buzzurri locali?
Secondo gli organizzatori, la risposta è sì!
Nulla da eccepire se si tratta d’interventi a totale carico dei privati. D’altronde ognuno è libero di investire il proprio tempo e denaro come meglio crede, ma si deve parlare di operazione commerciale e non spacciarla per divulgazione culturale atta a valorizzare il territorio, gli intelletti e le potenziali forze culturali inespresse per mancanza di strutture e canali mediatici giacché tutta l’operazione verte sulla vendita dei prodotti o nel ritagliarsi uno spazio all’interno degli organi istituzionali calabresi.
Chi dovrebbe vigilare su ciò se non le istituzioni? Vale a dire i rispettivi presidenti degli enti regione, province e assessorati alla cultura?
Quantomeno per dare ossigeno alla già misera economia locale e fiducia agli artisti calabresi che spendono le energie gratuitamente sul territorio, ai direttori artistici, che non hanno nulla da invidiare ai colleghi nazionali e stranieri. Creare interazioni culturali con altre realtà in maniera concreta giacché esistono i presupposti logistici, economici e culturali in regione.
Dovrebbe essere una costante prerogativa della politica e non dell’esoterismo astrale, quella di proporre e stimolare cultura e finanza locale da esportare grazie ai migliori cervelli, o no? oppure è importante la collocazione politica intesa come schieramento servile e non propositivo? se non ricordo male il presidente della regione Scopelliti è un assertore convinto della meritocrazia. Allora?
che sia giunto il momento di non delegare più la classe politica e gestire direttamente gli interessi culturali comuni, costituirsi in associazione sindacale per l'autotutela corporativa come si faceva un tempo in nome dell'utopia creativa che alimenta il fuoco della ragione suprema?
Considerando la forte individualità degli artisti è impensabile ipotizzare la nascita di confraternite settoriali. ed è per questa ragione che le pecore fanno da lupi, gli asini da cavalli e i muli i purosangue.
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