giovedì 17 febbraio 2011

1861 2011 Auguri Italia

© courtesy by mario iannino                                                                                              

©archivio M.Iannino



anche se...

frivolezze online che mettono allegria, Pettinelli


È il caso di dire che la tecnologia aiuta davvero a sentirsi meno soli. A chi non è mai capitato di accendere la radio per rilassarsi e canticchiare una canzoncina intermezzata dalla voce suadente della Pettinelli? A me capita spesso, anche perché radio dimensione suono, è un’emittente giovane che trasmette musica d’avanguardia e mi piace. A essere sincero preferisco le cazzate che fanno al mattino quella banda di esauriti che prendono in giro mezzo mondo senza tralasciare nessuno punzecchiano la politica, la cultura e la musica stessa. Insomma riescono a fare una trasmissioncina allegra leggermente dissacratoria che mette buon sangue, e coi tempi che corrono arrivare in ufficio col sorriso di sicuro non guasta. Ma oggi, la Pettinelli ha fatto anplaing di simpatiche cazzate. La prima: una signora fa un regalo singolare al marito: gli promette un anno intero di sesso a suo piacimento, cosicché il marito tutte le mattine, escluso i giorni col rosso del ciclo mestruale, adempie volentieri all’esortazione della canzoncina che piace a Malgioglio di rds “…voglia e fa zum zum voglia e fa bum bum”. ohè gliela’aveva promesso! Ma finito l’anno, lei si presenta in bagno, gli fa un balletto e “mò basta! Chi ha avuto ha avuto. Si ritorna alla normalità”. Per i curiosi ora fanno sesso due volte al mese e nei fine settimana, se tutto va bene, salvo mal di testa e stanchezza accumulata durante la settimana.
Cazzata numero due: dipendenza da face book. Pare che la maggior parte degli utenti quando è lontana dal pc pensi ai contatti, ai messaggini, agli amici virtuali e quelli reali in chat, agli amori che nascono, ai matrimoni che si festeggiano e a tal proposito una ragazza inglese fidanzata da 8 anni chiede al ragazzo di sposarla in chat e lui risponde sì a condizione che faccia una pagina su fb e raggiunga un milione di contatti entro l’11.11.11. ma non è finita. La Pettinelli dà anche l’indirizzo del contatto della ragazza inglese per aiutarla a raggiungere il numero di contatti fissati dal futuro ipotetico sposo.
E poi dicono che i mass-media non aiutano a vivere meglio e non producono servizi socialmente utili.

Sanremo 2011, Morandi, Paolo, Luca, Belen, Elisabetta e

Sanremo 2011, Morandi, Paolo e Luca, Elisabetta, Belen...

Roberto Benigni intorno ai 250milaeuro in mezz’ora? non è la trasmissione di Lucia Annunziata ma l’indiscrezione che circola nell’ambiente sanremese sul compenso per la partecipazione del noto e esilarante comico italiano. Ammesso che la cifra sia questa, c’è da specificare che esistono regole di mercato precise che, attualmente, determinano i compensi in base al valore aggiunto che l’artista dà col suo prestigio personale al programma e allo spettacolo, quindi, all’audience con le relative ricadute pubblicitarie che è in grado di attrarre.
Normale legge di mercato, quindi. Però, c'è un però! E come tutti i discorsi analoghi, immediatamente dopo, ineluttabilmente, il censore presenta il rovescio della medaglia contigua alla polemica.

Analizzando sommariamente i fatti, ci rendiamo conto da soli che non c’è bisogno di un ministro delle finanze o un commercialista esperto in marketing per convenire che forme simili di remunerazioni drogano le menti specie se la crisi risucchia e cancella i lavori e i lavoratori comuni.

Roberto Benigni è differente, Roberto è assimilabile al promotore culturale che aiuta la collettività in modo allegro e simpatico a comprendere alcuni aspetti della cultura classica e contemporanea. … certo che, se è vero… 250 mila euro in mezz’ora… possiamo dire che è uno schiaffo alla miseria se pensiamo all’insipienza delle avvenenti starlettes che ne guadagnano appena 150mila?
Comunque vada, Sanremo è il risultato esponenziale di un mercato effimero ma concreto che fa girare un sacco di soldi grazie allo spettacolo e al gossip che lo nutre.

OkNotizie

mercoledì 16 febbraio 2011

150 anni di Unità fuori dal coro e dai festeggiamenti

Fuori dal coro


Stiamo assistendo alle battute finali. Le parti sono arroccate per difendere i rispettivi principi. Da una parte una mescolanza di pensieri politici disordinati che invece di lavorare e suggerire rimedi idonei per uscire dallo stallo istituzionale insegue emotività e ne produce altre. Nell’altro schieramento la situazione non è migliore. I falchi continuano a tuffarsi in picchiata sugli eventi contrari e attaccano chiunque tenti di espugnare il nido dell’aquila. La loro difesa è l’attacco frontale. Negano l’evidenza provocando sconcerto negli spettatori italiani che hanno dissentito e chiarito a gran voce che non desiderano più questo stato di cose mobilitandosi e riempiendo 230 piazze in Italia e 30 all’estero. Più chiaro di così si muore.
A questo punto, ci si aspetta uno scatto d’orgoglio e non l’ennesimo teatrino della bugia che mortifica le intelligenze degli italiani e pone l’Italia al pubblico ludibrio.

Di sicuro Berlusconi avrà le sue buone ragioni per non dimettersi, ragioni di Stato o politiche, ma anche se fossero personali, a questo punto, ha poca importanza; l’errore, se proprio è sfuggito a qualcuno ed è necessario trovarne l’origine, consiste nell’eccessiva continua tracotanza dei dirigenti che hanno trattato l’opinione pubblica da massa ignorante.
Da circa due anni i parlamentari di governo hanno eretto un muro di gomma e legiferato con continui decreti piuttosto che dibattere in parlamento i provvedimenti legislativi da adottare per affrontare emergenze e quotidianità. La maggioranza, di fatto si è dimostrata arrogante e per niente liberale, persino negli atteggiamenti con la stampa ritenuta “nemica”, vedi caso annozero e per ultimo il recalcitrante puledro La Russa che, occhi sgranati e narici sbuffanti, pesta i piedi a un incolpevole inviato che gli sta dietro per raccogliere notizie.

Insomma, se proprio dobbiamo tirare le somme quest’ultimo lasso di tempo non è stato positivo dal punto di vista democratico, interpersonale e neanche mediatico.

Volendo contestualizzare la vita quotidiana attuale con la ricorrenza dell'unità d'Italia e quanto si prefiguravano i padri risorgimentali, c'è ben poco di realizzato.
Abbiamo mortificato l'idea rivoluzionaria e seppellito coi fatti 150 anni di storia. Non male come epilogo!

martedì 15 febbraio 2011

perché Sanremo è Sanremo, 61° festival della canzone italiana

Non tutto è perduto! se è vero che alcuni degli uomini più ricchi del mondo hanno tenuto il necessario e devoluto in beneficenza il superfluo dei rispettivi imperi finanziari, allora qualche speranza rimane a confortare chi soffre la fame.
Alcuni di loro, i magnati buoni, hanno liquidato la notizia con disarmante spontaneità, ritenendosi fortunati rispetto al resto del mondo e quindi in dovere di aiutare i meno fortunati e quanti ne hanno bisogno.

Altri, fanno opere di beneficenza senza esporsi. Lasciano gli oboli senza salire sul carro dell’eroe caritatevole coronato da ghirlande o pergamene, ringraziato e osannato ma in pace con se stessi.

Chissà se anche i nostri lavoratori dello spettacolo sanremese, certo non le maestranze da 1000euro (anche se a volte i poveri sono più solidali e magnanimi dei benestanti) devolveranno qualcosa a chi sta peggio.

Secondo indiscrezioni Gianni Morandi dovrebbe percepire tra gli 800mila e unmilione di euro;
150mila euro a testa le soubret Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, mentre Paolo Bizzarri e Luca Kessisoglu 400 mila euro a testa. Totale duemilioni di euro destinati ai cachet per la squadra “artistica” anche se le indiscrezioni lasciano intendere che le pupe del festival sono state scelte più per avvenenza che per preparazione artistica.

E non è finita qui! La convenzione della rai col comune di Sanremo è pari a novemilioni di euro annui per cinque anni dei quali l’amministrazione comunale spende circa il 25% per l’ospitalità e il 75% rimane nelle casse della cittadina ligure.

40mila euro per i Big; 16 mila per i giovani e ancora, la rai, concede un parziale rimborso spese a ogni artista in gara.

L’edizione di quest’anno ha raccolto pubblicità oltre i 41milioni di euro. Un’interuzione pubblicitaria nelle cinque serate del 61° festival della canzone italiana costa 8.666 euro al secondo.

Anche le strutture locali sono rinvigorite dall’ossigeno festivaliero con punte di tre milioni in più, sempre nella settimana della kermesse, al casinò e 4milioni il giro d’affari stimato per le strutture ricettive.

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