giovedì 4 febbraio 2010

domenica, primarie nel pd calabrese tra Loiero e Bova


La montagna ha partorito il topolino!


Dopo lunghe discussioni, i dirigenti del PD hanno raggiunto l’accordo. Domenica si svolgeranno le primarie in Calabria per scegliere il candidato a presidente della regione. I concorrenti sono Agazio Loiero, presidente uscente della giunta, e Beppe Bova, presidente uscente del consiglio regionale della Calabria. Secondo le previsioni, Loiero dovrebbe essere il candidato naturale del centrosinistra che dovrà correre contro Scopelliti esponente del Pdl e Callipo, IdV, per conservare il comando della giunta regionale.
Scopelliti, storicamente uomo della destra italiana e militante nel partito di Fini, è stato messo in campo dalla segreteria romana del neonato PdL.
Callipo, imprenditore calabrese, appoggiato da Italia dei Valori di Di Pietro, è alla sua prima esperienza politica.
I volti di Scopelliti e Callipo capeggiano nei grandi manifesti elettorali già da diversi giorni sugli spazi cittadini, mentre nel Partito democratico si consumavano attese, strategie interne e intese politiche con l’UdC di Casini. Infine, i “forni politici” del centro di Casini, creando ulteriori ambiguità nell’opinione pubblica, hanno chiuso le bocche delle fornaci e la sperimentazione ballerina centrista è fallita.

Questo il clima politico nazionale che ha condizionato le scelte dei candidati regionali in Calabria.

Bugia o verità? Cosa dicono i mass media


Il potere delle parole.

il potere delle parole

Sì…
Le parole inebriano. Confondono. Mistificano. Purificano!

I fatti rimangono!

Le cattive azioni, individuali e collettive, sono tutte lì; scolpite nel cuore degli uomini oppressi.
I guardiani dei poteri forti,
in fila, uno dietro l’altro scrivono le proprie verità col sangue della povera gente.
Gente sprovveduta, invocata, usata;
in fiduciosa attesa.

Mentre le iene lottano
per contendersi le carcasse inermi
degli affamati
vecchie e nuove povertà affondano nel mare della mistificazione.

E se provassero a emanciparlo il pensiero del Popolo!
Emanciparlo dal giogo dell’effimero riflettore edonista…
Renderlo libero dai giochi faziosi di squadra.
Svincolarlo dall’ignoranza dagli estremismi…

Ma no! Perché elargire cultura?
La sapienza eleva gli animi.
Il sapere è destabilizzante!
Una marcia un convegno una chiamata alle armi
Una dose di adrenalina programmata nel tempo scarica tensioni e aspettative sociali.
E inchioda ognuno al proprio posto come da copione.


martedì 2 febbraio 2010

le cose fatte in Calabria dal 2005 al 2010

aore12
«In questi cinque anni abbiamo affrontato situazioni che non erano mai state affrontate, se non in modo emergenziale, in passato. Anche per questo possiamo dire di avere dato il segno di una Regione che cambia».
Così, Agazio Loiero presenta, assieme alla giunta il rendiconto dell’attività di governo del quinquennio 2005/2010.
L'attività, raccolta in un libro patinato, composto di 239 pagine e moltissime foto a colori, dal titolo significativo, «Le cose fatte» illustra il lavoro svolto dalla giunta regionale.
aore12

tra le altre cose, la giunta Loiero, ha perorato la salvaguardia ambientale del sito archeologico di Stalettì con l'abbattimento dell'ecomostro e la messa in sicurezza dell'area mediante un'oculata azione di bonifica ecosostenibile nei pressi della chiesetta di San Martino dove, si presuppone, si sorse il vivariensis cassiodoreo.

strategia della comunicazione


Quando ancora non si conosceva la scrittura, gli oratori usavano metodi verbali semplici simili a nenie per divulgare notizie o saperi. La ripetizione cadenzata, scarna, monotona rimaneva nella testa degli uditori a lungo fino ad essere assorbita, appresa come una orazione.

Con l’avvento della scrittura, i messaggi non si limitano a mera comunicazione di servizio o apprendimento rudimentale ma lasciano spazio a pensieri complessi. Gesta epiche di santi ed eroi, non più solo appannaggio dei pittori, sono descritte anche dagli scrittori per il vasto pubblico che si cimentano a disquisire, astrarre e rappresentare mentalmente pagine di pregevoli libri. Ma ancora siamo fermi storicamente alla scrittura elitaria. La maggioranza della popolazione è erudita dall’esposizione pittorica degli affreschi pubblici delle chiese o statuarie delle piazze.

La scolarizzazione pubblica in Italia è un fenomeno sociale relativamente giovane, databile negli anni della dominazione francese; le prime scuole pubbliche in Calabria, istituite per i lavoratori e i familiari delle ferriere della Ferdinandea, si devono a Gioacchino Murat.

Oggi la scolarizzazione diffusa ha ampliato gli orizzonti cognitivi e la ricerca operante nelle forme evolutive dei linguaggi ha sviluppato nuove forme di comunicazioni grafiche, figurali, oratorie.

Non esistono regole fisse nell’esposizione creativa di un prodotto commerciale o culturale ma tale libertà non può prescindere dalla chiarezza e prima ancora dalla curiosità visiva racchiusa nella veste grafica del prodotto stesso.
Un dato rilevante, che determina il successo o l’insuccesso del prodotto che s’intende divulgare è determinato dai caratteri di stampa e dalle immagini inserite a corredo dei testi.
Detto ciò, i principi della comunicazione possono essere sintetizzati nel seguente teorema: messaggi accattivanti, chiari e immediati.
I pubblicitari conoscono bene i meccanismi della visione; apprendono e divulgano modi di vita comuni oppure sublimati pur di catturare l’attenzione del vasto pubblico. Nonostante ciò, quando i curatori di testi sottovalutano gli elementi fondamentali appena esposti o s’innamorano delle proprie idee, può accadere che un buon documento sociale, politico o letterario passi inosservato al grande pubblico.

lunedì 1 febbraio 2010

disagi sociali: è l'ora della resa dei conti


Il concetto di “capitalismo” può esprimere empatia solidale?


Può identificarsi nelle realtà sofferenti e dar loro una mano per superare i problemi creati dall’egoismo generato dai mercanti d’anime?

Le “banche etiche” dicono di sì! È possibile trovare un punto d’incontro. E allora perché si continua a lavorare secondo logiche utilitaristiche anteponendo i profitti aziendali alla solidarietà e alla difesa della dignità degli uomini?

In Italia, ma anche nel resto del mondo cosiddetto civilizzato, assistiamo ai soliti balletti dei dirigenti nazionali tesi a mantenere posizioni di dominio piuttosto che risolvere e risollevare i destini degli uomini che hanno contribuito al superamento di fasi storiche ambigue:

Grandi aziende come FIAT; TELECOM ex SIP, FERROVIE DELLO STATO, Poste Italiane, e altre aziende dell'ex gruppo IRI ormai alienate come l'ITALTEL, tanto per citarne alcune, devono la solidità economica ai fondi erogati dallo Stato, aiuti che sono serviti a risanare i bilanci aziendali ma non le sorti dei lavoratori. Infatti, una volta risanate, le aziende, hanno dato mandato ai rispettivi dirigenti di contenere i costi attraverso l’eliminazione dei “rami secchi”, frange improduttive composte di persone soppiantate dalle macchine e dai sistemi robotici.

Politica aziendale che mira al guadagno, quindi, e non alla dignità dell’uomo.
Politica aziendale disumana che ha provocato e continua a provocare enormi disagi sociali.

Il divario tra chi sta bene e chi vive tra stenti, creduti superati e sconfitti, si è allargato a dismisura. I lavoratori e le loro famiglie, ma anche chi non ha mai avuti la possibilità d’intraprendere un percorso lavorativo, sono allo sbando.

Anche nel 2010 continua la campagna “rottamazione” per il settore delle auto, a questo si è aggiunto la filiera dell’energia, l’incentivo allo svecchiamento delle caldaie domestiche… Ma se non c’è una ridistribuzione equa delle risorse economiche quanti possono accedere e sostenere questo modo maccheronico di fare sistema?
E ancora, perché i cittadini dovrebbero firmare cambiali in bianco per acquistare prodotti che portano ricchezza ad aziende, azionisti, dirigenti che lasciano morire di fame le famiglie?

I governi colpiti dalla recessione economica devono trovare al più presto un rimedio alla situazione di disagio sociale attuale, devono farlo in fretta, prima che sia troppo tardi, e con altrettanta determinazione devono pretendere la solidarietà dei gruppi che finora hanno avuto profitti dal sistema economico e politico.

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