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venerdì 23 agosto 2024

Non parlano ma si fanno capire

 Paure infondate e pregiudizi mal si conciliano con la realtà.


Attento non passare di là il cane bianco è nervoso e forse aggressivo …

Incontri

 



È ancora presto. Troppo presto. Il biancore della luna rischiara debolmente i tetti delle case e la vegetazione annerita dal fuoco spento da qualche giorno. Esco. M’incammino nel solito percorso. D’un tratto due grossi cani corrono verso di me. Il linguaggio del corpo indica la loro indole. 

mercoledì 31 agosto 2016

Animalisti in erba


È la prima volta che vedo pescare a mani nude. Il ragazzo si è dotato di machera e boccaglio. Ma è bravo davvero! Riesce a catturare piccoli pesci con una retina.
È a circa due metri dalla battigia. Il secchiello è quasi pieno.
Un gruppo di ragazzi adolescenti sbirciano nel secchiello: "dai liberiamoli!" si dicono l'un l'altro. Detto fatto.
In men che non si dica i pesci agonizzanti sono di nuovo in mare.
La sorpresa del pescatore è grande allorché va a depositare altri due pesciolini appena catturati.
Guarda attonito il secchiello rovesciato sulla sabbia e sbotta in un sonoro meravigliato: " CU SI FHUTTJIU I PISCI?" 

giovedì 21 giugno 2012

lasciato morire nel catrame perché privo di microchip

Ieri le agenzie di stampa hanno diramato una notizia che senz'altro sarà passata inosservata perchè non tocca temi caldi quali il lavoro, l'occupazione, le tasse, il governo, l'euro, le pensioni e via dicendo. Ma se ci soffermiamo per un attimo e valutiamo l'episodio nella sua oggettiva drammaticità non possiamo che concludere con l'amara convinzione di aver toccato il fondo.

A chiedere lumi agli organi preposti è il presidente della regione Calabria Giuseppe Scopelliti, il quale, dopo essere stato messo a conoscenza dell'accaduto, investe il dirigente generale del dipartimento tutela della salute Antonio Orlando.  

Ma vediamo cosa è successo:

Non si sa come sia potuto accadere ma un cane è stato trovato in un fusto di catrame a Reggio Calabria. Qualcuno dice che forse è caduto saltando da un muretto prospiciente ed è rimasto imprigionato nel bidone pieno di catrame che, rassodando, ha stretto in una morsa pastosa le zampe del povero cagnolino.
Non c'è bisogno di essere animalista o possedere un cane per immaginare le sofferenze e i guaiti d'aiuto di chi ferito e prigioniero attende la morte tra l'indolenza dei passanti e del veterinario che, ligio al dovere, lo lascia nel fusto di catrame perché non censito nell'anagrafe canina reggina.

Secondo quanto riportano le testate giornalistiche e denunciano le associazioni animaliste, il veterinario, chiamato da alcuni cittadini, non avrebbe operato alcun soccorso perché l'animale era privo di microchip.

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