Qualità della vita. Diritto alla salute. Cure mediche. Aspettative di vita.
Tematiche sviluppate nel tempo con la dovuta attenzione e in sintonia con le linee guida del welfare. Stili di pensiero socializzanti alimentati dalla passione politica intesa come azione di servizio gratuito per i cittadini affetti da bisogni primari.
Lavoro. Tempo libero. Qualità.
Alla base di ogni singolo movimento sociale cresciuto all’interno delle sedi di lavoro e portate all’esterno, dopo accurate analisi, all’attenzione delle persone, c’era la volontà politica dell’emancipazione delle masse.
Gli schieramenti, se pur con intenti e ideologie differenti, occupavano le piazze, le scuole. Movimenti studenteschi e operai puntavano a costruire una società migliore.
Le aziende con una classe dirigente e operaia emancipate istituirono all’interno forme sanitarie integrative per migliorare il servizio sanitario nazionale e favorire la qualità della vita di dipendenti e familiari.
Complessivamente si era raggiunto un livello di dignità valoriale degna della più alta espressione di civiltà. E la paga oraria era degna del lavoro prestato.
I contratti collettivi erano a tutela di lavoratori e aziende. Il giusto compenso stava per essere raggiunto. E poi di colpo qualcosa ha fatto crollare i sogni.
Siamo caduti nel baratro dell’oscurantismo.
Abolite le concessioni associative aziendali curarsi è arduo.
Andare dal dentista o avere bisogno di cure terapeutiche specifiche significa accendere un leasing
Trovare un lavoro dignitoso è come vincere alla lotteria. Vedersi remunerati adeguatamente è pura illusione.
Il servizio sanitario nazionale è inadeguato per le esigenze impellenti della salute dei pazienti.
Insomma, abbiamo fatto la corsa dei granchi!
Chi ha soldi si cura. Chi ha possibilità proprie campicchia e chi ha ricchezza da tutelare sfrutta la paura dei bisogni.
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