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venerdì 20 settembre 2024

A Catanzaro diciamo così

 

"catazzharu, fhora e portu"
scultura di Giuseppe Rito:
il cavatore.

Maldestro, imbranato, privo di esperienza: cantàru. Nei dialetti locali si riesce a condensare una serie di definizioni e in catanzarese apostrofare una persona ingenua che non conosce la vita si riduce a: cantàru. Se poi il soggetto è “comu l'ovu a lu fhocu” chè un caso disperato e col passare del tempo “chjjù sta e chjjià ntosta” e sé indisponente si aggiune “gnolla, cioè mmerda”: sì nu cantaru e mmerda!

Le sfumature sono innumerevoli e variano da rione a rione.


"czlido, lungomare"

A Marina di Catanzaro si dice: mbromu e mara.

A Gagliano: cacummbaru.

E poi ci sono quegli aggettivi qualificativi che rimangono invariati ovunque come:

Pregugghjiari e trafhacceri” sono definiti e apostrofati le persone inaffidabili. Persone che con estrema scioltezza di linguaggio e pensiero sbeffeggiano chiunque ma solo dietro le spalle. Avete presente quei personaggi che davanti sorridono, ammiccano dimostrano empatia e complicità e poi, una volta girate le spalle, appunto, girate le spalle deridono gli interlocutori appena lasciati convinti di essere tenuti in considerazione? Ecco, appunto, nel dialetto catanzarese sono definiti trafhacceri, trahacceri.

I pregugghjiari sono quelli dai comportamenti gemellati. Promettono ma non mantengono! Millantano amicizie e influenze quasi sempre inesistenti e, anche se ci fossero sarebbero trascurabili: conoscenze limitate giusto al tempo di un caffè al bar per farsi vedere insieme.

A “mal'erva on mora mai”: l'erba cattiva è indistruttibile, inestirpabile.

I “tagghja tagghja” , cioè le male lingue, come l'erba cattiva contaminano le menti:

Parlare dietro le spalle è facile! Nessuno che possa smentire le dicerie nate dalle fantasiose letture dei mediocri analisti che basano e cementano i credo nei sentito dire che gonfiano i post tenendo ben conto delle simpatie e delle antipatie che i soggetti presi di mira suggeriscono. Attenzione! Sarebbe riduttivo pensare ad una semplice pettegola attività di paese. Non lo è! È piuttosto una questione di simpatia personale legata all'appartenenza e sudditanza.

La forza dei mediocri sta nella delazione e spesso nell’oblio degli antagonisti.

Ammuciara”: nascondere la verità contrapponendo fumose dialettiche malsane al lavoro propositivo e minimizzandone il valore culturale di chi propone il dialogo.

Succulenti. Gustosi, i “fhicundiani” sono una “lisciotteria

I fichi d’india, in Calabria, si gustano e si apprezzano senza spine e, gli esegeti, tolta la buccia eliminano anche i semi che si insinuano tra i denti.




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