"la claque" courtesy arc, Iannino |
133miliardi di euro sono stati stanziati e spesi a favore dell'Ucraina dall'EU per contrastare la guerra d'aggressione di Putin.
Avrebbe dovuto essere una guerra lampo tant'è che all'inizio delle ostilità i mezzi usati per l'invasione russa erano contrassegnati con la Z delle esercitazioni militari russe. Invece non è stato così. Nel frattempo migliaia sono stati i morti innocenti in questa guerra caricata di nazionalismi assurdi come d'altronde tutti quelli che cadono vittime della barbarie umana nascosta dietro una bandiera.
La notizia dei fondi europei destinati all'Ucraina corre quasi inascoltata.
Tra un brano musicale in scaletta e le notizie inerenti il festival della canzone italiana che catalizzerà per sei giorni le attenzioni più comuni dei videoti storici incollati allo schermo e gli smanettoni che cercano curiosità attorno alla giostra mediatica di Sanremo il tempo passa indolente.
Persino, pur di fare audience, i trattori che contestano le politiche europee sull'agricoltura sono stati invitati a Sanremo da Amadeus che lì pensano di trovare voce alle lagnanze.
133miliardi di € sono una bella cifra! Che se impegnata in altro modo solleverebbe i destini di quanti sono costretti a subire angherie ed essere preda delle insidie di quanti si professano salvatori della terra.
La claque applaude, sorregge i leader per indolenza o ignoranza e li rende forti, malgrado le tante persone di buona volontà e intelletto, il coro degli adulatori si leva come uno scudo deciso.
Dal canto loro basta poco per depistare i poveri di spirito e farne fedeli sostenitori, appunto la claque impavida di un sistema sociale assurdo che giova solo a pochi
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