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domenica 4 dicembre 2022

E' Natale

 

"una fiaba" courtesy mario iannino

Tra qualche manciata di giorni è natale e a natale, per definizione, siamo tutti più buoni.

Dovremmo esserlo … Intanto le disparità sociali continuano a mietere vittime in ogni angolo del mondo. Il terrore è una miscela che alimenta la parte animalesca umana. Alcuni incasellano successi letterari sguazzando sulle malefatte, tagliando e copiando numeri drammaticamente veri a testimonianza dei crimini documentati sulle pagine di libri e quotidiani.

Natale è alle porte.

Per la comunità cristiana la notte tra il 24 e il 25 dicembre si rinnova la nascita del Salvatore. Il compleanno del Messia anche quest'anno è tinto di rosso sangue.

In Ucraina e in Russia molte mamme piangono. La guerra d'armi non perdona. E i condottieri, entrambi, da una parte e dall'altra fomentano spavaldi sostenitori e milizie assicurando loro che non cederanno di un millimetro e che nessuno può intromettersi.

Le guerre sono sempre una questione di potere. Non esiste una guerra giusta! I fiancheggiatori traggono profitto in modalità stand-by.

Mentre in famiglia si gioca a mercante in fiera e come da tradizione a tombola c'è chi nei teatri di guerra mercanteggia armi in cambio di terre rare.

La poesia del Natale è segregata tra le macerie dei territori colpiti dai missili a lunga gittata e dalle manganellate istituzionali di certi regimi totalitari.

Noi che viviamo in società apparentemente democratiche e libere da dogmi politici e religiosi continuiamo a fare shopping tra le luci delle vetrine dei centri commerciali. La guerra e le sofferenze sono lontane da noi! Noi che a sera, (cit.) stiamo comodamente seduti nelle nostre tiepide case, confortati dai sorrisi dei nostri cari, noi che lasciamo morire quanti lontani soffrono perché vittime dello strapotere altrui, noi che guardiamo il campionato mondiale di calcio in Qatar come se si giocasse in una realtà civilmente emancipata democraticamente, beh, noi che ce ne fottiamo delle altrui sofferenze, ringraziamo il Salvatore per non essere nati lì, nelle terre in cui a soffrire sono la stragrande maggioranza delle donne e dei bambini che hanno la sfortuna di essere nati in quelle realtà maledette governate da assurde leggi fatte da uomini per gli uomini.

Noi guardiamo all'oriente come terra da sogno; luoghi popolati da fiabe, principi e sultani buoni che volano su nel cielo seduti con le gambe incrociate sui tappeti volanti, sospinti dal fiato dei sudditi che lottano per un pezzo di pane nel fango e che muoiono per un sì o per un no ...

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