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venerdì 11 novembre 2022

I bronzi di Riace ambasciatori della classicità greca

 


È risaputo: la pubblicità è l'anima del commercio!

Se si vuole veicolare un messaggio qualsiasi oltre i confini geografici e mentali è necessario stimolare la curiosità dei potenziali fruitori. Partendo da questo presupposto nasce l'idea di potenziare il messaggio inerente i Bronzi di Riace venuto alla ribalta dalle esternazioni del sottosegretario Sgarbi.

Anzitutto è obbligo una domanda: perché Vittorio Sgarbi riprende una annosa questione quale quella di mandare in giro per il mondo i rarissimi manufatti risalenti alla scuola dell'arte statuaria dell'antica Grecia?


Amore per la cultura classica? Amore per il sud e la Calabria in particolare? Joint venture con musei blasonati mondiali?

Qualunque sia il meccanismo mentale che muove il buon Vittorio nei confronti dei bronzi per la Calabria non può essere altro che motivo di orgoglio.

Fierezza per la terra brutia per la storia vissuta dagli Enotri dagli Italici e quelli cresciuti all'ombra della Magna Graecia per la cultura maturata nel tempo grazie alle contaminazioni dei popoli che, appunto, vi soggiornarono.

La Calabria è storia! Cultura. Bellezza!

Allora facciamo in modo di trarre benefici economici, culturali e bellezza veicolando i tesori del territorio attraendo persone interessate alla storia, al territorio e ai giacimenti archeologici disseminati dai popoli durante le scorrerie e il loro ma anche nostro peregrinare.

Promuoviamo i bronzi, gli scavi archeologici, la storia, le coste, l'entroterra e la eccellente accoglienza calabra.

Un ologramma della bellezza classica dei manufatti greci che hanno contaminato il mondo può essere utile? Mandiamolo per il mondo! Il beneficio è assicurato.

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