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lunedì 3 maggio 2021

Il male minore

Secondo le statistiche le mortalità maggiori sono dovute alla cattiva, pessima gestione del quotidiano. Pare che i decessi per fumo, quindi cancro ai polmoni e alle vie respiratore, siano i più comuni e con numeri abbastanza rilevanti, seguono i morti e le invalidità temporanee e/o permanenti per incidenti stradali, sul lavoro e la disattenzione al corretto utilizzo delle macchine e degli utensili che dovrebbero migliorare la qualità della vita agli uomini.

Poi ci sono le morti per malattie rare, genetiche, a cui la scienza non ha dato ancora una risposta. Infine, tralasciando le malattie comuni mal curate, ci sono le percentuali infinitesimali dovute alla somministrazione dei vaccini.

Insomma, in base alla teoria del male minore, sottoporsi alle vaccinazioni sembrerebbe un'azione dovuta! Persino ineluttabile.

Non è affatto indispensabile il ginepraio logorroico che, giornalisti, politici e tecnici, hanno creato attorno all'affaire covid-sars19.

Parole e numeri da guerra sono stati diramati nei bollettini più o meno accreditati di mass-media e piattaforme sociali. Che hanno sviluppato terrore e fobie nelle teste.

Alle parole seguono le immagini. E specialmente nei paesi dove le povertà imprigionano una larghissima maggioranza assistiamo a scene allucinanti.

Le salme occupano spazi impensabili e i centri di primo intervento sanitario inaccessibili. Scene apocalittiche! Si presentano davanti ai nostri occhi. Mentre i signori del covid, cinicamente valutano profitti economici e supremazie prevedibili che definirli con una parola presa in prestito dal mondo animale offenderebbe e non farebbe giustizia alla specie citata.

Gli errori fatti fin qui dalle persone messe a governare i settori nevralgici nazionali evidenziano che le attenzioni rivolte e attuate in ogni campo sono risultate riduttive e sbagliate nel lungo termine.

Ritenere che la sanità pubblica come le politiche sociali, quindi la mobilità e i servizi pubblici quali le comunicazioni e i servizi al cittadino, siano spese in perdita e perciò una sforbiciata ai bilanci dello Stato debba essere attuata è stato l'errore per antonomasia che la politica potesse fare.

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