Ha parlato con un filo di voce Jole Santelli.
Col sorriso e tendendo la mano ai dipendenti della cittadella regionale ha accettato, dicendosi commossa, gli auguri dei dipendenti e del vice dell'assente Oliverio.
La neo presidente della Calabria si è detta entusiasta. Che, per suo costume, non guarda l'orologio e quanti hanno voglia di lavorare troveranno in lei un'ottima sponda.
Continuerà sulle cose buone e positive di Oliverio (?) e qui c'è stato un momento di leggero sconcerto tra quanti hanno seguito il lavoro dell'ex presidente “compagno” dei lavoratori e condottiero impavido delle linee guida che avrebbero dovuto portare la Calabria e i calabresi oltre il guado della miseria mentale.
Ma forse questo è un momento di smemoratezza personale. Forse non ho colto le “cose buone” che ha fatto Oliverio. Mea culpa!?
Però pare che anche Callipo non le abbia colte visto il suo messaggio alla neo-presidente nel giorno del suo insediamento:
Calabria, Callipo: “Basta liturgie di potere, ora pensiamo ai problemi dei calabresi”
Callipo: “La situazione che ho toccato con mano girando in lungo e in largo per la Calabria fa tremare le vene ai polsi”
“La situazione che ho toccato con mano girando in lungo e in largo per la regione fa tremare le vene ai polsi. Nei paesi delle aree interne si vivono situazioni allarmanti: i cittadini subiscono la spoliazione continua di servizi fondamentali, moltissime persone in condizioni di disagio non hanno alcuna forma di assistenza, diversi sindaci devono addirittura lottare per non fare chiudere le scuole elementari perché mancano i numeri minimi necessari a mantenere le classi. La meritocrazia, inoltre, continua a essere calpestata e i nostri ragazzi migliori sono costretti a partire per vedere riconosciute altrove le loro competenze”.
“Chi come me continua a coltivare la speranza di una nuova Calabria deve innanzitutto dare voce ai territori e misurarsi con la realtà che ogni giorno vivono migliaia di calabresi. Ha il dovere di farlo– conclude Callipo –chi ha un ruolo di opposizione, perché non possiamo certo permetterci di ricadere nel circolo vizioso delle vendette e dei giochetti tattici finalizzati solo ad accaparrarsi future poltrone, e ha il dovere di farlo soprattutto chi è stato incaricato dalla volontà popolare di governare nell'interesse della collettività. Non si può perdere altro tempo in consumate liturgie di potere, la Calabria sta affondando nell'indifferenza”.
“Chi come me continua a coltivare la speranza di una nuova Calabria deve innanzitutto dare voce ai territori e misurarsi con la realtà che ogni giorno vivono migliaia di calabresi. Ha il dovere di farlo– conclude Callipo –chi ha un ruolo di opposizione, perché non possiamo certo permetterci di ricadere nel circolo vizioso delle vendette e dei giochetti tattici finalizzati solo ad accaparrarsi future poltrone, e ha il dovere di farlo soprattutto chi è stato incaricato dalla volontà popolare di governare nell'interesse della collettività. Non si può perdere altro tempo in consumate liturgie di potere, la Calabria sta affondando nell'indifferenza”.
Mi è simpatica Jole Santelli!
Non la conosco ma per come si è posta ai calabresi lascia buone speranze in quanti credono nella bellezza dei sogni e nell'impegno fattivo di chi cerca di debellare o quantomeno limitare gli effetti nocivi che fin ora hanno tarpato le ali alle persone di buona volontà rimaste in Calabria per amore della terra degli avi e per dare un futuro, anche se gravido d'impegno e fatica, ai giovani.
Un primo segnale arriverà nell'immediatezza con la nomina della squadra che dovrà affiancarla nella sfida del rilancio sociale e culturale della regione.
Buon lavoro Presidente Jole Santelli!
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