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venerdì 24 maggio 2019

Costruiamo l'Europa Unita

Povera Europa Unita. È diventata il capro espiatorio. Qualsiasi problema è imputato a Bruxelles. Non ci sono i fondi. Non si può fare questo o quello. Non è possibile. Ce lo vieta l'Europa. E così via. Ormai è diventato il ritornello rituale dei politici nostrani. Per capirci, quei politici italiani e non che vogliono mantenere fermi i confini e le regole nazionali degli Stati membri che dimenticano o tacciono volutamente il ruolo che avrebbe l'Europa veramente unita nel contesto degli equilibri mondiali in politica estera ed economica.


Piccoli egoismi o qualcosa di più grande e articolato? Cosa condiziona il volere una politica unitaria? Una politica dalla visione ampia e includente dei valori solidali oltre che economici e mercantili nella cosiddetta società globale?

I giochi di forza. Le imposizioni a muso duro di quanti si dicono contrari all'unione hanno il sapore delle piccole rivalse infantili. E se questo è quanto riescono a offrire dialetticamente i cosiddetti “sovranisti” e “nazionalisti” allora è meglio se stessero zitti e lasciassero lavorare quanti credono nel più bel sogno che si è riusciti ad avviare dal dopoguerra ad oggi.
Ovviamente di errori ce ne sono stati e altri ne seguiranno. Mettiamolo pure in conto! Ma l'importante è credere che ogni azione sia fatta nella direzione del bene comune prescindendo dai confini geografici, dal colore della pelle e dalle differenti culture. Siamo umani!

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