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domenica 27 agosto 2017

Piccolo mondo antico

L'invito.

(...)
Su dai fatti vedere. M'invita con voce gioviale Pino. Lo so fa caldo ma qui in montagna si sta bene e poi con la trasversale delle serre si arriva in pochissimo tempo. Venti minuti al massimo. Ti aspetto e sei mio ospite. Ceniamo insieme questa sera.
D'accordo. A stasera.

È seduto nel patio insieme ad un altro signore il mio ospite. Parlano mentre sorseggiano qualcosa nei bicchieri di vetro. Mi dirigo verso di loro e noto che mi guarda con occhi interrogativi.
È trascorso molto tempo. Circa vent'anni se non di più. È chiaro; non mi riconosce nell'immediatezza. Qualche attimo di titubanza e mi viene incontro:

Oh, carissimo. Scusa. Esclama Pino salutandomi con trasporto. Siediti. Prendi qualcosa? È stato difficile trovarmi?

Questo è un mio carissimo, vecchio amico. Stasera è mio ospite! Cena con me.

Mi raccomando. - dice rivolgendosi al gestore del B&B. Un antipastino come al solito, casareccio. Olive, melanzane, zucchine e salame nostrale. Il vino. E la minestra, quella che mi fai solitamente, come si faceva un tempo.

Allora. Torniamo a noi. Mi dice mentre si accomiata dall'ospite e dà gli ultimi suggerimenti al colono che ha in uso gratuito la proprietà.
Vieni, ti faccio vedere la mia casa di campagna. Il mio rifugio estivo. Entra! Io sto qua. È la vecchia casa dei contadini che ho adattato alle mie esigenze. La mia l'ho trasformata in casa d'accoglienza. Le camere le ho dedicate ai miei.

L'antico casolare immerso tra i castagni mi affascina. È un'oasi di pace. Lo sguardo vaga sereno tra il verde cangiante della macchia mediterranea accarezzata dal sole pomeridiano fino all'orizzonte, dove si stagliano le montagne delle serre calabresi. Il verde e l'azzurro predominano nell'ambiente esterno mentre l'ossigeno dell'aria penetra fin dentro le mura e corrobora.

Ecco; questo è il mio tavolo da lavoro. Siediti! -Mi fa accomodare sulla sedia impagliata e si avvicina alla finestra. Tira la tenda-. Che spettacolo! La veduta sul bosco è semplicemente incantevole! Una favola a portata di mano! L'ampio tavolo è invaso da libri in pile ordinate e da fogli con appunti. Sulle pareti, tra la libreria che ne occupa quasi l'intero spazio, le foto dei genitori e le sue in compagnia di studiosi e ricercatori noti nel mondo scientifico e accademico completano l'arredamento.

Usciamo all'aperto. La tenuta è un laboratorio per le nuove generazioni che hanno vissuto solo la città. Un pezzetto di mondo antico da far conoscere.
Lontano dal frastuono tecnologico. Lontano dal rumore dei motori. Nell'assoluto silenzio, intervallato dal cinguettio degli uccelli e dal fruscio delle foglie mosse da un lieve venticello, giunge gradevole il salto dell'acqua che va a rimpinguare l'antico abbeveratoio fino ad adagiarsi quietamente nel laghetto delle papere, a valle.

Il piccolo mondo antico sta tutto lì. Nell'appezzamento di terra tra i boschi delle preserre calabresi. In cui si coltiva frutta autoctona, si cucinano i prodotti dell'orto e si servono le carni allevate in loco.

A pochi metri della casa padronale adibita a b&b, saliti pochi gradini, in un corpo staccato in pietra si contano pochi tavoli, un bel camino e, in fondo, la cucina.

Sono tornati dopo vent'anni dalla Germania, -mi fa sapere Pino gettando uno sguardo oltre il vetro che separa la sala dalla cucina in cui una coppia di mezza età traffica tra i fornelli- sono bravi e ottimi lavoratori. Ho concesso loro in forma gratuita la tenuta. Conoscono il tedesco e per l'inglese intervengo io.

La cena frugale sprigiona i sapori della terra. Nei piatti che precedono la minestra, c'è il giusto apporto calorico dalle tipiche caratteristiche qualità organolettiche locali: Una fetta di mozzarella tutto latte; tre olive nere; una fetta di zucchina grigliata; una fettina di capocollo e una di salame; una ricottina; un po' di funghi sottolio; ortaggi in salamoia; e in tavola una brocca d'acqua fresca della sorgente, una bottiglia di vino e del buon pane casareccio. La minestra vegetale, servita in ciotole di terracotta, è un'armonia per il palato: zucchine, carote, cime e fiori di zucca, sedano e aromi.
La coppia di emigranti è davvero brava. Marito e moglie conoscono le ricette calabresi e preparano i piatti secondo la tradizione.
Come si usava fare un tempo... tra i contadini della Calabria, rapporti umani inclusi.

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