Prima dell'era della plastica i recipienti d'uso comune erano costruiti in argilla, latta, ferro, rame e vimini
intrecciati.
Le botteghe artigiane avevano il tipico
odore dei manufatti che prendevano forma sotto le mani sapienti dei
“mastri”. I maestri rendevano viva la materia, la plasmavano fino
a tirare fuori l'oggetto per la casa mentre i discepoli badavano al
fuoco della fornace o stavano accanto per passare loro gli attrezzi
necessari e il materiale.
antichi mestieri |
Cosa diversa era per i “panari”.
Costruire un paniere o una cesta era parte integrante della cultura
contadina. Quasi tutti i contadini sapevano intrecciare canne e legni
di salice selvatico.
Era consuetudine incontrare nelle
viuzze dei paesi qualcuno intento ad intrecciare vimini per
necessità.
La cesta e il paniere serviva per
contenere i prodotti agricoli, verdura e frutta ma anche il
“serbjiettu” (tovagliolo) con dentro la colazione e la bottiglia di vino per
quando si andava nei campi a lavorare lontano da casa.
Incontrare qualcuno oggi è quasi un
miraggio! Eppure l'ho incontrato. Anzi li ho visti (erano in due)
seduti sul marciapiede intenti ad intrecciare legni.
Marcello! Sì è lui. Non ci vediamo da
qualche anno però sapevo attraverso alcune foto postate su facebook
del suo passatempo.
L'incontro è cordiale. Lui mi invita a
restare per vedere e apprendere la tecnica dell'intreccio.
È il passatempo dei pensionati. Mi
dice il suo compagno sorridendo.
Li osservo un po' . E mi riportano
indietro nel tempo a quando, io ragazzino, durante la fiera patronale guardavo incantato un
vecchietto che, con movenze sapienti e lente, costruiva un panierino e, ultimato, mi disse: tè, u voi? cu chissu cogghji i ciarasi, (tieni, lo vuoi? con questo
raccogli le ciliegie).
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