"codex" sulle tracce di Giocchino courtesy arc. Iannino |
L'Europa, così come è stata concepita
e governata non è per niente solidale. I recenti fatti lo
dimostrano. Lo dimostra la piaga dei popoli in fuga dall'Africa
bloccati dai muri e dalle recensioni di filo spinato messo sulle
linee delle frontiere. E lo dimostra l'Inghilterra che pur mantenendo
privilegi che altri Stati non hanno indice un referendum per chiedere
ai britannici se rimanere o no nell'Unione.
Senza entrare nel merito dei privilegi
britannici e nelle restrizioni obbligate agli altri Stati Membri che
compongono l'assurda Europa dei forti è semplice concludere che così
non va bene.
Non va bene per gli europei e non va
bene per i popoli in fuga che si vedono negati i diritti fondamentali
dell'accoglienza.
Che fare?
Uscire e sfasciare l'idea fondante di
una unione solidale come l'avevano intesa i primi sottoscrittori tra
cui l'Italia oppure lavorare affinché si cambi la rotta della
politica del rigore e nasca una unione europea solidale degna di
questo nome?
Le notizie giornaliere sembrano dei
bollettini di guerra. Vittime dappertutto. Vittime in mare. Vittime
dei soprusi e della cupidigia nei campi d'accoglienza e prima ancora
degli scafisti.
Bambini e donne inermi coi volti
deturpati dall'orrore della guerra lasciata alle spalle mortificati
dalla paura degli europei che vivono nel terrore economico, politico
e religioso.
La paura destabilizza. L'incertezza
destabilizza. L'assuefazione al male gioca un brutto tiro ai comuni
cittadini europei ma giova ai signori della guerra, gli stessi che
annichiliscono le menti per rendere le persone schiave e asservirle
al potere temporale dei servi sciocchi che pascolano i campi della
politica, a loro volta sotto padroni.
Insomma, a chi giova questo modello?
Le statistiche dicono che circa il
dieci per cento di pochi eletti detiene una ricchezza abnorme e i
beni necessari al fabbisogno dell'intera umanità.
Detto questo è inevitabile un
interrogativo “populista”:
E il restante 90% fino a quando rimarrà
sotto scacco? Quante angherie si dovranno sopportare … tranquilli!,
superato il momento del dolore acuto torna la calma, non accadrà
niente perché siamo schiavi dei bisogni fisici e loro lo sanno.
Quindi sfoghiamo la nostra impotenza
sui social e sui blog. In arte, nella letteratura e nella cultura
generalista. Tutte cose che non provocano danni collaterali. O forse
si?
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