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sabato 2 maggio 2015

Expo da nord a sud

Quando si parla di esposizione internazionale e innovazione è logico pensare alla torre Eiffel, a Parigi e alla sfida tecnologica dell'ingegnere Gustave Eiffel nel proporre la potente struttura al mondo in occasione dei festeggiamenti del centenario della rivoluzione francese.
La torre d'acciaio costruita in poco più di due anni è diventata un'attrazione mondiale per la solida ardita originalità innovativa dei materiali adoperati e proposti dagli studi dell'ingegno umano.
Milano, piazza Italia, "l'albero della vita"


Milano ebbe la sua prima Esposizione nel 1906 incentrata sul tema dei trasporti per festeggiare l’apertura del traforo del Sempione, opera eccezionale per l’epoca che, coi suoi 19.803 metri, rappresentava il tunnel più lungo del mondo.
Solitamente questi eventi lasciano sul territorio qualche manufatto di prestigio che, in virtù del suo valore intrinseco, come accaduto con la notissima Torre francese, contribuisce a migliorare la qualità della vita dei residenti e del territorio nazionale. Anche Milano ricevette un lascito dalla passata esposizione del 1906. non prestigioso come altri ma comunque degno di nota.
L’Esposizione del 1906 lasciò alla città l’Acquario civico, oggi uno dei più antichi d’Europa, considerato come una delle espressioni più significative del liberty milanese. Ed ora si arricchisce di una ulteriore bella struttura che sarà senz'altro fiore all'occhiello e meta di visitatori: l'albero della vita dell'architetto Marco Balich. Figura allegorica di una stella a dodici punte che si rifà agli studi michelangioleschi per la pavimentazione della piazza del campidoglio in Roma.

Anche Roma ebbe la sua quota benefica e anche se l'evento non si tenne a causa della Seconda Guerra Mondiale l'intero quartiere dell’EUR, acronimo di Esposizione Universale Roma, sviluppato intorno ad una serie di edifici monumentali appositamente realizzati per l'evento che avrebbe dovuto tenersi nel 1942, sta lì a fare bella mostra dell'architettura del ventennio.

Tematiche a parte, dalle esposizioni internazionali solitamente nasce il seme del futuro; rimane qualcosa che va oltre le crisi del momento e le intenzioni programmatiche dei governi.
Allora perché non pensare al sud. Al tanto menzionato mezzogiorno d'Italia?

Senza ombra di dubbio avremmo potuto sfruttare le risorse economiche investite a Milano per migliorare e potenziare le infrastrutture di collegamento del meridione: la mobilità; i collegamenti terra, aria, mare. E valorizzato il territorio. La storia. La cultura antica e contemporanea del sud. Sud saccheggiato e mai valorizzato neanche dai suoi figli migliori. E nell'immediato avremmo benevolmente subito l'invasione dei milioni di visitatori che, nonostante l'esosità dei biglietti d'ingresso, invaderanno Milano fino ad ottobre.

Insomma, avremmo goduto di un bonus risarcitorio dei tanti tagli fatti dalle ferrovie per risanare i conti che hanno isolato e danneggiato l'Italia da Napoli in giù.
Ciononostante 21 regioni, Calabria compresa, collaborano alla buona riuscita dell'evento Expo 2015.

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