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mercoledì 4 marzo 2015

Calabria, Mario Oliverio alla riscossa

Oliverio dice: non mi interessa assumere l'incarico di commissario ma esigo che il commissario risponda a me sulle problematiche della sanità calabrese che sono stato eletto con oltre il 6o% dei voti dai calabresi per fare il presidente della Calabria e tutelare il territorio.

E fin qui non fa una piega. Quindi, volendo prendere per buone le sue motivazioni che ha ampiamente spiegato in conferenza stampa, affiancato dai sub commissari Pezzi e Urbani nominati dal governo Renzi che hanno appogiato la sua richiesta di aprire il concorso nella sanità per evitare di trovarsi davanti a casi drammatici come è già successo in altre regioni, s'intuisce che c'è in atto una guerra interna al PD. E il silenzio di Renzi lo conferma

Lui. Matteo, il re dei cinguettii, che smanetta anche quando è in consiglio dei ministri, è difficile immaginarlo immobile, salvo che non abbia infiammati i tendini … ma no!, uno come lui attiverebbe la funzione vocale e trasmetterebbe messaggini vocali pur di smentire o mettere all'angolo i nemici.

Battute a parte, c'è la necessità di capire come stanno le cose.
Capire se Oliverio è davvero il paladino buono senza macchia e senza vergogna che non accetta compromessi e non asseconda gli interessi dei gruppi di potere come ha lasciato intendere oppure se sta giocando un ruolo politico all'interno del suo partito.
Ribadisco. Lui ha detto di no. Che è interessato solo al bene della Calabria. E ci voglio credere, perché ne ho bisogno.
Ho bisogno di credere che ancora c'è qualcuno onesto intellettualmente e che ha abbracciato la politica per il bene della comunità.
Se Mario Oliverio è tutto questo, e ribasdisco ci voglio credere, deve fare attenzione!, perché il malaffare, la doppiezza si annida anche nelle formazioni blasonate che non si fanno mancare i titoli, che sanno vendere bene la loro mercanzia affiancate dai comitati scentifici e dai media.

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