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domenica 3 febbraio 2013

Arte, tendenze fiere da Bologna a Amsterdam

ARTE, TEMPO DI FIERE E MERCATI.

2013, p.a.
Si è chiusa da pochi giorni la fiera di Bologna. Nelle intenzioni di organizzatori e curatori, l'appuntamento bolognese doveva essere un momento di riscatto per l'arte, non nel senso alto del termine ma per il giro d'affari che ruotano attorno al lavoro creativo.

La mini rassegna sull'arte italiana, avrebbe dovuto divulgare e vendere, dopo averle scoperte, le opere degli artisti più rappresentativi e proporli, appunto, come interessanti forme d'investimento.
Ma data la crisi in atto, molte gallerie hanno rinunciato perché la loro economia non permette impegni economici extra.
Bologna, in occasione della fiera-mercato, con Art City, che coinvolge musei, istituzioni e privati, tenta di sviluppare un programma culturale con alcune esposizioni personali di artisti sparsi per la città e un appuntamento che tenta la commistione tra arte e scienza a Palazzo Re Enzo.

E poi, c'è stata Set Up, la fiera alternativa e giovane allestita all'autostazione, che ha attratto un pubblico di addetti ai lavori ma non tutti disposti a comprare.

Insomma, non c'è troppo da essere soddisfatti e fare gli schizzinosi e mettersi a discutere sulla qualità della proposta.
Per i galleristi che hanno acquistato gli spazi espositivi il primo obiettivo è quello di tornare a vendere, convincere i collezionisti preoccupati dal redditometro delle potenzialità della merce offerta, mentre i collezionisti si muovono con circospezione tra le “novità” cercando di capire se è il caso di dare loro fiducia spendendo meno.
Di fatti vanno via le opere importanti di gente consacrata, mentre chi ha valutazioni di mercato medi bassi, tra i 5 e i 50mila euro, soffre. Pare che qualcuno abbia suggerito (spassionatamente? Senza secondi fini?) acquisti sicuri e quelli da evitare, che per ovvi motivi non diciamo.

Anche Amsterdam ha concluso la sua fiera sul realismo contemporaneo.
Centinaia di gallerie hanno presentato le possibili declinazioni della parola “realismo” in pittura. Il tema esposto nella fiera olandese declina nature morte su sfondo astratto, visioni colorate di metropoli globali e qualche temeraria volontà di provocazione Pop fino a sconfinare nell'astrazione.
La crisi economica, anche qui, si sente! Ma secondo Koen Nieuwendijk, della galleria Lieve Hemel, ad Amsterdam c'è qualcosa a cui aggrapparsi quando si lavora con la bellezza!
Ma sarà la stessa Bellezza che intendiamo noi?
Quella Bellezza che trascende i mercati, i giochi dei mercanti e la famelica apprensione derivante da probabili flop commerciali di galleristi curatori e critici ? Oppure la bellezza mistificata dai furbetti che pur di vendere pagano!



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