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martedì 21 dicembre 2010

Governatori e Guide tra luci e ombre della cronaca politica

La cultura dell'etica per governare e annullare i comitati d'affari


Le accuse urlate non si placano nel paese e tutti sono alla ricerca del nemico da incolpare. Ognuno accusa l’altro di tradimento, di collusione con la ‘ndrangheta, di avere accettato o cercato i voti dei malavitosi, quelli che non fanno niente per niente e che al momento opportuno presentano il conto da pagare. La destra accusa la sinistra e il centro. Il centro dice di essere moderato e non vuole alleanze spregiudicate. Le indagini delle forze dell’ordine arrestano per collusione mafiosa esponenti politici calabresi che hanno portato moltissimi voti a Scopelliti. Ma la cosa che lascia perplessi è che il consigliere in questione ha ricoperto altri incarichi, ha gestito e governato il territorio reggino e anche le altre persone sono attivisti politici noti. Ora, a distanza di qualche mese dalle elezioni, salta fuori che:

Un consigliere regionale, del Pdl, e altre 11 persone sono state arrestate dai carabinieri in Calabria con l'ipotesi di accusa di condizionamento da parte della 'ndrangheta sulle elezioni regionali del 29 e 30 marzo scorso, vale a dire: il consigliere Santi Zappalà e altri quattro candidati nelle liste del centro destra: Antonio Manti, Pietro Nucera, Liliana Aiello e Francesco Iaria, tutti sospettati di avere ottenuto il sostegno della cosca Pelle in cambio della promessa di favori sono agli arresti.

Solo il consigliere Zappalà ha ricevuto quasi 12mila suffragi, non si sa quanti sponsorizzati dal Pelle ma pare che l’intervento della famiglia Pelle sia stato importante e, sempre secondo le notizie divulgate nelle ultime ore, (aggiungiamo che la sinistra è stata letteralmente stracciata e in quanto a preferenze ne ha ottenute pochissime) ciò potrebbe inficiare anche le altre candidature?

Se ciò avvenisse, il vuoto di potere governativo sarebbe preoccupante per la già fragile economia regionale. Stesso concetto per il governo centrale. Inutile sbandierare lo spauracchio delle elezioni anticipate, tanto si è visto il qualunquismo di certa gente che salta da un banco all’altro, si è visto persino Bondi fare il pianista alla camera dopo avere mostrato le altre facce della politica personalizzata.

Per finire: la borghesia mafiosa c’è sempre stata e sempre ci sarà a governare gli eventi e le masse incolte; come pure la manovalanza, quella che chiede il pizzo, uccide perché vuole soldi appalti e lavoro. Anche una grandissima maggioranza di cittadini vuole le stesse cose ma non uccide o intimorisce gli altri anche se costretta nella miseria dall'avidità altrui. Ecco, questo stato di cose deve sapere governare e modificare la politica. Le istituzioni sane dovrebbero essere più vigili; i politici veri dovrebbero esserlo!, per onorare il mandato degli ingenui che credono ancora in una società migliore, nella non utopia di Tomaso Moro, Campanella, nella figura pragmatica di Sandro Pertini.

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