domenica 22 luglio 2018

A te che mi hai dato la vita

Pioveva a dirotto, quel giorno, tanti anni fa. Ma lo ricordo come se fosse ieri. La strada si era trasformata in un fiume in piena e i gradini laterali in piccole ma potenti cascate.
Inutile aspettare che smettesse di piovere. Il cielo nero oscurato dalle nuvole piene d'acqua prometteva pioggia per chi sa quante ore ancora.
Si era fatto tardi e non potevo indugiare ulteriormente.
Coraggio! Mi dico. Apro lo sportello della macchina e poggio il piede all'esterno. Non avverto subito l'asfalto della strada. L'acqua mi cattura la caviglia e sale in un attimo sino al polpaccio.
Ormai è fatta. Non posso tirarmi indietro, e poi, mi aspetta. Attende la mia “buonanotte”.

La trovo seduta in mezzo al letto più minuta e piccola del solito. Il solito sorriso sulle labbra celava le sofferenze subite negli ultimi tempi.
Ma non intendo parlare di questo. Mi piace ricordare la sua forza d'animo. L'amore che elargiva incondizionatamente in famiglia. Ai figli e anche agli estranei. Voglio ricordare il suo sorriso buono impresso dentro di me. Le rughe. Gli occhi vispi pieni di vita e la mente sveglia di una donna che lottò fin da bambina per vincere le avversità della vita, quelli imposti dal fato e quelli eretti dalla cattiveria umana. Ostacoli che seppe superare egregiamente! Ma ormai era giunta al capolinea. Ne era consapevole. E per non sacrificare i figli carichi di problemi volle andare in quella casa che si prendeva cura dei malati anziani. Non era un ospizio. Era una struttura residenziale sanitaria ben organizzata che accoglieva anche anziani in ottima salute ma soli. Le stanze ospitavano al massimo due persone e ognuna si creava la propria intimità con gli effetti personali che riponeva sul mobiletto per ricreare l'atmosfera domestica di sempre.

Mamma notò subito i miei pantaloni bagnati fino al ginocchio. “Sei tutto bagnato figlio. Vai. Vai a casa ad asciugarti se no prendi un malanno. Tanto io sono all'asciutto. Sto bene. Non ti preoccupare. Vai tranquillo. Baciami i bambini e abbracciamo tua moglie. ...”. Mi disse col solito sorriso.

Rimasi. Parlammo un po' fino all'arrivo dell'infermiera per la terapia. Buonanotte mamma. Vengo domani. Buonanotte figlio mio. Ma durante la notte il cuore non resse. Ci lasciò all'improvviso proprio quando speravamo di riportarla a casa visti i risultati positivi che la fisiatra ci elencava. Tutti traguardi dettati dalla sua ferrea volontà nel fare gli esercizi di deambulazione e la dimestichezza con la protesi che padroneggiava disinvoltamente.

La trovai sul letto con la protesi. Guardai il suo viso sereno. Le diedi l'ultimo saluto mentre un pensiero saettava nella mia testa: “ Tu eri senza una gamba e pensavi alle mie che erano bagnate...”
Ciao mamma.

domenica 17 giugno 2018

La regione crede nel capoluogo

Catanzaro e la metropolitana di superficie.

Siamo riusciti ad abbassare il livello culturale della politica e dell'impegno sociale ancora una volta. Evviva!


La pubblicità è l'anima del commercio.
Gli spot pubblicitari e gli slogan sono pieni di retorica e assurdi rimandi a qualcosa di più alto. Qualcosa che la Politica non sa “servire” nei fatti ma che tenta di fare vedere e passare per buone le azioni e i pensieri di leader e partiti appena si avvicinano le scadenze elettorali.


L'impatto è singolare:
i due cartelloni piantati a bordo strada coi cespugli che proliferano indisturbati enfatizzano gli accordi tra la regione Calabria e la città capoluogo. Azioni che in condizioni normali non dovrebbero essere enfatizzate perché sarebbero la conseguenza logica di uno dei tanti risultati della saggezza amministrativa e della buona politica.
E invece no! Tutto lascia pensare che siamo, probabilmente, alle solite azioni propagandistiche preelettorali.

Proposte di intenti che forse non vedremo realizzate nell'immediato futuro visto che di 'sta benedetta metropolitana di superficie se ne parla da parecchio tempo.
È simile alla strombazzata attenzione verso i quartieri popolari e alla loro riqualificazione.
Alla urbanizzazione dell'area di Germaneto dove c'è un'Università tagliata fuori dalle poche realtà commerciali vicine e persino dall'unica libreria universitaria nei paraggi. Ma c'è “Pecco” all'interno della casa dei calabresi. Un punto ristoro che se non hai una macchina non puoi frequentare. Non si può "peccare" a piedi: i marciapiedi e i percorsi pedonali non esistono!

E che dire dell'ex area polifunzionale di Catanzaro Lido?
Fino a qualche anno addietro si poteva assistere a qualche evento musicale e persino a qualche fiera. A dire il vero, nell'intenzione del sindaco c'era un progetto ambizioso: migliorare gli spazi per ottimizzare il luogo e ospitare eventi importanti numericamente più ricchi.
Oggi gli scavi sono fermi e la ristrutturazione pure. Le erbacce crescono attorno e dentro le reti di protezione che delimitano il cantiere sospeso difronte alla stazione fs di lido.

Gli spazi periferici della città sono in degrado perché la manutenzione è al minimo. I marciapiedi sono un continuum con l'asfalto delle strade a causa dei detriti portati dalla pioggia e dal vento e lasciati lì a sedimentare.
Intanto la regione Calabria nella persona del presidente Oliverio crede nelle potenzialità del capoluogo:

686 milioni di € saranno sufficienti per realizzare la metropolitana di superficie con annessi e connessi nelle stazioni interessate dal progetto in tempi brevi?
Catanzaro lido, Corvo, Aranceto, Germaneto sono alcune delle stazioni contemplate nel progetto.

mercoledì 13 giugno 2018

Dedicato a Pasquale.

La vita ci riserva delle gioie immense che ci illuminano l’anima e dei dolori, che alla mia età sono difficili da superare, specie quando si tratta di persone che vengono a mancare e con le quali hai condiviso, nella quotidianità lavorativa, problemi e momenti conviviali lieti.
Caro Pasquale, stamane mi hanno informato, e non ti nascondo che dolore ho provato, che ti eri incamminato lungo il sentiero che conduce al Padre Celeste.
Hai lasciato in lacrime la tua favolosa famiglia, alla quale hai dedicato tutta la tua vita.
Anche noi, colleghi e amici non riusciamo a crederci, non rivedremo il tuo sorriso e non sentiremo più le tue parole che scaturivano dai tuoi stati d’animo a volte sereni a volte tormentati.
Eterno Padre accogli tra le braccia e custodisci questo figlio che sicuramente ha da offrirti tutta la sua vita e la sua dedizione ai suoi cari e al prossimo.
Cara Pina, cara Antonella e caro Giovanni se a sera  doveste rivolgere lo sguardo al cielo sicuramente vedrete una stella che brillerà più di ogni altra, è il caro Pasquale che pregherà e veglierà su di voi ovunque voi vi troviate.
Con affetto una collega.

martedì 12 giugno 2018

SALVINI NON MI RAPPRESENTA!

Credevo di non scrivere più della “bossi-fini” e similari.
Credevo che i tempi fossero cambiati in meglio e che la storia cucita sulla pelle degli emigranti italiani costretti a mettersi in viaggio verso terre sconosciute dalla crisi del dopoguerra fosse diventato un tatuaggio indelebile nel cervello e nel cuore oltre che sulla pelle dei migranti e dei figli. Un tatuaggio per non dimenticare! Una sorta di promemoria ma non è così. E allora rispolveriamo la storia:

"sulle coste dei sogni. proprietà dell'autore" x cortese concessione

All'epoca della fame, nell'immediata ricostruzione, molti uomini, ragazzini, donne, intere famiglie specialmente del nord e particolarmente del Veneto andarono a guadagnarsi il pane nelle miniere di Marcinelle. Entravano bianchi e uscivano neri! Dentro e fuori neri a causa del carbone estratto.

Erano altri tempi. Tempi pianificati dagli accordi tra gli Stati. Vero Salvini? (... anche quelli erano accordi capestro per i poveri cristi che firmavano la loro condanna senza condizionale. Tempi duri e azioni estreme dettate dalla necessità. Dalla fame e dalla miseria. Del nulla a tavola e della morte sicura.)
E poi l'evolvere della cultura e del benessere fecero sì che i figli dei migranti cogliessero i frutti dei sacrifici dei padri e delle madri. Anche quelli più fortunati che non sono stati costretti a lasciare la propria terra e i propri cari hanno trovato benefici dai sacrifici degli emigranti.

Oggi non ci sono accordi scritti. Ma lo spirito di sopravvivenza non aspetta gli accordi tra statisti alla Salvini. La morte ce l'hanno negli occhi. Le torture addosso insieme alle violenze psicologiche che non abbandoneranno mai le donne abusate e i bambini usati come scudi.

Salvini. Chissà se fossi tu su una di quelle navi. Chissà se tu avessi la pelle nera o ambrata e lo stomaco vuoto. Chissà se tu avessi sofferto la sete insieme alle paure. Chissà se tu fossi stato vittima... dei pregiudizi e delle “politiche” assurde che porti avanti. Chissà. Ma non è coi chissà che si aiuta il prossimo o, peggio, attraverso le strategie politiche populiste che aiutano solo a perseguire potere facendo leva sulle paure della gente semplice.

La vicenda della nave Aquarius lascia una macchia indelebile di sporcizia su tutti gli italiani e indignazione su quanti non la pensano come Salvini.

Salvini non mi rappresenta!

venerdì 1 giugno 2018

Tim, con una mano prende e l'altra pure

Brava Tim! Complimenti per come sai aggirare le leggi.

Nel ripristinare il canone in base alle sacrosante mensilità annuali come imposto dalla legge a seguito delle proteste di utenti e associazione dei consumatori ecco tirata fuori la geniale strategia:
dal 1° aprile c'è un aumento del quasi 8% e dal 1° luglio un aumento mensile di 2,50€.
però, l'azienda delle telecomunicazioni, che ha eretto nel tempo il suo impero con il contributo dello Stato italiano, chiarisce nelle comunicazione agli utenti che, si può recedere dal contratto senza penali ma continuando a pagare le rate del modem fino alla scadenza insieme alle altre eventuali promozioni attive sulla linea.
Ma, scusate: se un utente passa ad altro operatore che se ne fa del modem tim e le altre promozioni in atto?

C'è da dire per amore di chiarezza che nella sua infinità magnanimità, tim, fa persino lo sconto sulla disattivazione a seguito del diritto di recesso per eventuale passaggio ad altro operatore entro il 30 giugno.

È chiaramente un controsenso! Come lo è la giustificazione dell'aumento mensile di € 2,50 mirata al miglioramento qualità e lavoro visto che è di queste ultime ore la decisione aziendale di chiudere alcuni uffici TIM del Lazio.

Attualmente il provvedimento interesserà 29.736 lavoratori sui circa 43 mila impiegati su tutto il territorio nazionale. Previsti tra un anno circa 4.500 esuberi.

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