Chi ha memoria storica dei “postali”, i bus che garantivano le percorrenze extraurbane e facevano la spola tra un paese e l'altro trasportando missive e altri prodotti postali insieme ai viaggiatori, ricorderà le fermate a richiesta lungo le strade di campagna e i viandanti in attesa assiepati lungo le cunette caricare la pancia e le cappelliere del pullman di pacchi e valigie legati con lo spago. E il fumo del gasolio mal combusto ammorbare l'area sotto i colpi dell'acceleratore a ogni cambio marcia.
Il neorealismo cinematografico e la commedia all'italiana che ha visto in Vittorio De sica un testimone d'eccezione documenta la società italiana degli anni in questione.
E, quindi, chi non ha l'età o non ha vissuto quei tempi può farsi un'idea di cosa si parla visionando la cineteca d'autore degli anni 50 in poi.
Povertà e stenti conditi di ottimismo e speranza spronavano chiunque a gareggiare per migliorare la propria situazione e quella sociale. Si sognava un'esistenza più tranquilla e i primi elettrodomestici furono accolti con entusiasmo da chi poteva permetterseli e chi no li desiderava. Desiderio esaudito con l'invenzione delle cambiali.
E poi arrivò il boom economico e i paesi iniziarono a subire la desertificazione.