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mercoledì 8 marzo 2017

Nella tela del ragno

Numerazioni speciali?
No, grazie! (quando è possibile), perché
...chi ha pensato e realizzato il sistema di numeri telefonici speciali non ha tenuto in conto il benessere di chi è costretto a chiamare le aziende che erogano servizi ma al guadagno di chi gestisce tutto il sistema e se ne serve.
Guai ai malcapitati che cadono nella tela del ragno...

Alitalia è una delle aziende che in un attimo prosciuga il credito dei cellulari e gonfia la bolletta del fisso dato che le chiamate ai numeri speciali esulano dalle offerte dei gestori telefonici coi quali si è abbonati. Infatti la voce registrata che parte in automatico spiega le tariffe al minuto da fisso e da cellulare che saranno addebitate se si continua nella conversazione. Purtroppo chi è costretto deve per forza continuare, aspettare che qualcuno si liberi e dipendere dall'operatore del call center che gestisce il servizio.

L'operatore, con lentezza esasperante, pone domande e a volte si trincera dietro la clausola della privacy. Chiede informazioni. E infine, guarda caso, la carta di credito non è contemplata nel circuito... conclusione: 20€ spesi senza concludere niente! Meno male! Perché se l'operazione fosse andata a buon fine avrei speso: 35€ di penale dovuta al cambio volo più il sovrapprezzo per l'integrazione nella nuova fascia oraria per un totale di 92€.
Ora capisco perché Alitalia non può reggere il passo.

martedì 10 luglio 2012

giovane laureato e disoccupato

Un anno fuori corso. Ma, alla fine, comunque laureato! Sottopagato e in fila per un posto da centralinista.

Lo so me la sono presa comoda con gli studi ma ce l'ho fatta. E adesso sto qui, in attesa, davanti alla segretaria della “phoneservice” per lasciare il curriculum. Un amico di famiglia mi ha detto che cercano ragazzi per il call center. ! “Se conosci qualcuno ti pigliano come avviamento al lavoro, all'inizio ti danno pochi euro l'ora per l'apprendistato, una borsa lavoro, e poi ti fanno un contratto di 600 euro al mese”; me lo ha detto anche un amico di mio padre.
Mio padre. Poveretto, mio padre! Mi ha tenuto all'università tutto questo tempo... certo, lui avrebbe sperato in un posto adeguato agli studi fatti e anche io! ma con una figlia di pochi mesi da crescere che devo fare? Magari, volesse Iddio che mi pigliassero! Con seicento euro mi caccio qualche debito e sono certo di potere comprare il latte alla piccola. Certo chi sta ai vertici non ha di questi problemi e non sa cosa significhi sperare che i pannolini non finiscano presto.
Che poi, a volerla dire tutta, chi sta facendo la selezione per 'sto centralino sono i soliti, quelli che sanno come fare per prendere i soldi della comunità europea e quelli regionali. Sì, insomma, gente che non rischia niente di suo e se ti prende gli devi pure un favore per lo stipendio di fame che ti sudi.
Loro camminano in bmw, mercedes, hanno i suv e le barche, barche? chiamale barche quei mostri d'alto bordo che solo per un pieno ci vogliono sui ventimilaeuro.
A saperlo, altro che studi. Sarebbe stato meglio imparare qualche mestiere... “No... molto meglio fare il portaborse a qualche politico che là più scemo sei e più ti mettono in posti buoni, altro che rincoglionirti quattro ore al giorno inbound o autbound!” Mi risponde incazzato un ragazzo, anche lui in fila per la *terza volta, come me, per un posto al centralino.

*(nelle puttanate precedenti c'erano moltissimi raccomandati, (ergo?). Lo chiarisco per fugare dubbi e evitare che si pensi che oltre a sfigati siamo anche dei coglioni incapaci di rispondere al telefono)

sabato 26 maggio 2012

quando la notizia è spettacolo

LA7, Piazza Pulita, ma sotto lo zerbino...


 Catanzaro non è spazzatura mediatica!
Gira una slide nel mare vastissimo del web dai risvolti reazionari. È uno spezzone di “piazza pulita” un programma di LA7 condotto da Corrado Formigli, ex collaboratore di Santoro, sulla falsa riga di “annozero” in quanto a inchieste giornalistiche ma con licenza poetica nel documentare e commentare i reportage. Ma veniamo al punto:
Il premier Monti, ospite d’eccezione della trentasettesima puntata del programma di attualità e approfondimento condotto da Formigli, è rimasto senza parole alla fine del documento filmato.
C'è voluto tutto l'aplomb di Mario Monti per mantenere la calma e il sangue freddo necessari per non rispondere alla provocazione della giovane reporter che documenta lo sfruttamento dei giovani costretti nei call center a 5 euro l'ora sempreché raggiungano un certo obiettivo.
E fin qui nulla da eccepire, anzi scoperchia un affare assurdo frutto d'inciviltà che genera profitti illeciti a scapito di quanti soffrono la mancanza di un lavoro dignitoso.

Le immagini fanno vedere una periferia degradata e sconosciuta alla maggior parte dei catanzaresi. Immagini accompagnate da frasi ad effetto, tipo:
“Catanzaro la Bangalore del sud Italia...”

C'è da chiedere al bravo Fermagli e alla sua giornalista d'assalto: ma non sarebbe stato più professionale se vi foste soffermati sul problema reale (lo sfruttamento del lavoro giovanile e non) piuttosto che cercare gli effetti speciali e la spettacolarizzazione, tra l'altro, presenti in tutte le periferie del mondo?
Non sarebbe stato più intelligente chiedere al Presidente del Consiglio la tutela per questi ragazzi, come sancito dalla Costituzione?
e comunque basta! siamo stanchi di sentire parlare della Calabria in termini sensazionalistici. 


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