È se Trump avesse ragione?
Se la sua mossa fosse l’unica strategia possibile per porre fine alla guerra e fare tornare la pace?
Lasciamo perdere il faraonico progetto su “gazabeach”. Quello è uno spot pubblicitario. Una cagata pazzesca per dirla alla Fantozzi, il personaggio creato dal compianto Paolo Villaggio, stimato performer teatrale degli anni passati.
Trump guarda a Putin con una sorta di attenzione morbosa tipica di chi si è formato nel campo degli affari.
Trump Ha capito che Zelensky e l'Europa senza l'appoggio americano non possono niente contro Putin. È che aprire ad una terza guerra mondiale sarebbe la catastrofe del secolo.
È da vedere cosa Trump pensa di poter guadagnare e cosa dividere con Putin. Cosa concedere a Zelensky, e all'Europa che in tutta la vicenda ha dato appoggio in armi e soldi senza imporre una trattativa politica convincente.
La vendita e il commercio di armi e tecnologie belliche è una prerogativa altamente remunerativa per le realtà industriali evolute produttrici di armi e affini.
L'America e Elon Musk hanno guadagnato parecchio da queste storie.
Anche le altre nazioni che hanno dato appoggi in cambio di accordi sulla ricostruzione chiederanno il conto.
Non sarà facile gestire le trattative.
Zelensky è succube. L'Europa è debole politicamente, troppe parole, parodie e interessi politici la dividono.
Trump è pragmatico. Mira ai minerali rari. Non gliene frega dell'etica e della morale pacifista. Chiede il saldo del debito.
A muso duro rivuole tutto con gli interessi. È poco importa se qualcuno, anche nell'ordine delle migliaia e migliaia di bambini, donne, anziani e giovani soldati e civili muoiono.
Sono considerati consequenziali effetti collaterali.
Assodato il commercio bellico, Trump, pretende il dovuto più gli interessi calcolati da lui stesso.
Possono i pacifisti contrapporre un argine al suo pragmatismo affaristico?
Il fine giustifica I mezzi...
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