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lunedì 16 settembre 2024

Figure iconiche nel dialetto catanzarese

 

Adone. Persona molto curata e attenta alla propria immagine. Ma quando è ossessivamente onnipresente

Da noi non è quella figura mitologica e un tantino positiva. A Catanzaro è un’altra cosa e si definisce:

“u culistru” per indicare chi viole essere al centro delle attenzioni, si sente importante e millanta amicizie e status sociale che vivono solo nella sua mente.

Il vanaglorioso. Narciso, presuntuoso e sicuro di sé, abbigliato secondo la moda del momento, impone la sua presenza nelle adunate sociali e laddove ritiene che esserci significhi fare parte di una cerchia sociale altolocata. Insomma essere tra gente che conta non ha prezzo “ppoh culistru”. Magari fa anche debiti per poter stare là. Sia un evento di beneficenza, una una località ritenuta esclusiva, una convention politica e raramente in un simposio culturale, per il culistro, è obbligatorio esserci.

Per apparire “u culistru” è disposto a soffrire la qualunque e fare debiti per mantenere una facciata che, agli occhi degli altri, deve risultare invidiabile. Tanto, per pagare e morire c’è sempre tempo.

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