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mercoledì 25 settembre 2024

Catanzaro, la stagione dell'alternanza

 


Centro sociale aperto al territorio, quindi spazio comune socializzante adibito all’emancipazione degli abitanti e di quanti vivono il quartiere o locale comunale dato in comodato d’uso?

L’albero si raddrizza quando è verde! Concetto noto nella cultura contadina.

Tempo addietro alcuni giovani si misero in testa di volere cambiare il flusso dei venti che agitano le idee sociali e gli indirizzi politici quasi sempre clientelari in Catanzaro. Pomposamente presentarono un programma di tutto rispetto che riscosse adesioni e approvazioni alle elezioni:

https://aore12.blogspot.com/2017/05/a-catanzaro-una-speranza-di-cambiamento.html

Qualcuno alzò il vecchio storico vessillo con l’effige del Che. Calzò il basco, tatuò la stella a cinque punte di rosso vivo sulla fronte per farsi notare … ma ancora i tempi non sembravano maturi per raggiungere i traguardi sperati. Fecero una campagna mirata. Postarono sui social spot efficaci. E Seppero instillare gocce di passione in chi crede nei concetti socializzanti al plurale.

Poi, simile alla ballata di Branduardi, venne il gatto che mangiò il topo.

Conquistarono il potere ma senza condividerlo con il popolo. Al popolo non hanno dato “il potere” e neppure lo hanno emancipato culturalmente poiché attenti alle strategie interne ed esterne.

Per mantenere le posizioni fecero accordi che mai, giurarono di fare.

Sedettero nelle stanze cittadine stancamente nelle consuete posizioni non per loro colpa ma perché trovarono le sedute scolpite in delle forme anatomiche particolari. Irremovibili!

Hanno governato nel solco consolidato dalla storia catanzarese.

Questa è ciò che traspare all’esterno delle stanze comunali.

Poca chiarezza e pochissimo coinvolgimento della cittadinanza.

Sia ben chiaro: ben vengano i corsi di recitazione e le lezioni di danza, vuoi mettere la grazia del corpo e il sape dissimulare piuttosto che avviare le giovani menti alla duttilità critica dell’intelletto?

Intanto, a distanza di mesi ancora non è chiaro cosa s’intende per “centro sociale” nelle intenzioni e nei programmi affissi fuori dall’ex aquilone del quartiere corvo, chiuso dal giorno della consegna delle chiavi, donate dal sindaco a non si sa chi. Ma forse sono solo io ad essere all’oscuro. Quindi perdonatemi e illuminatemi.


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