"bombe su noi- ©iannino2024" |
Oltre 40mila i morti
da ottobre ad oggi in Gaza rasa al suolo
dalla rabbia di quanti stanno dietro a Netanyahu. Quella rabbia esplosa in reazione
allo scempio dei terroristi alla strage più grande di cui si ha notizia finora compiuta
sabato 7 ottobre del 2023 all’alba
da Hamas al festival Supernova, un
rave party organizzato nel sud di Israele. Per ore i miliziani di Hamas hanno
inseguito a bordo di jeep, moto e pickup le persone che cercavano di fuggire o
nascondersi.
Belve dalle fauci
insanguinate! Quanti muovono gli eserciti guidati dalla cecità sulla gente
inerme.
In oltre 300 giorni dall’inizio dei massacri su Gaza si stimano in oltre quarantamila i morti decimati dai bombardamenti israeliti.
Macerie in Gaza. Puzza
di polvere e morte tra i palazzi sventrati e trasformati in montagne funeste dall’ira
di chi non conosce altra soluzione come risposta al torto subito. Un torto
altrettanto bestiale e incomprensibile nell’era dei lumi e della ragionevole
conoscenza oramai a portata di click.
La comunicazione
è interattiva, immediata. Le notizie, belle, piacevoli e orrende le teniamo in
tasca nei devices.
Forse è questa semplicità interattiva che ce li fa vivere
con distacco? Ma la puzza di polvere e cadaveri non è una forma di realtà
aumentato. Non sono effetti realizzati dalla visionarietà di webmaster e dei
costruttori di videogiochi! È distruzione reale di civiltà costruite attorno a
teoremi inopportuni e inappropriati.
Il governo israeliano
aspetta la reazione all’omicidio del capo politico di hamas al riparo nei
bunker
e intanto continua la pioggia di bombe su Gaza dove la gente
è esposta alla violenza bellica senza protezione alcuna e privata dalle più
misere ed elementari condizioni di sopravvivenza!
Dopo l'uccisione da
parte di Israele di Ismail Haniyeh, capo politico di Hamas, il mondo si
interroga su quali potranno essere i prossimi sviluppi nella regione. Haniyeh, 62 anni, è stato assassinato
nella notte tra martedì e mercoledì in un attacco aereo compiuto dalle forze
armate israeliane, mentre si trovava a Teheran.
Adesso, quello che tutti si chiedono è quali saranno le conseguenze del raid,
ma soprattutto quanto questa azione inciderà sui numerosi tavoli aperti, a
partire da quello che vede i negoziati per la liberazione degli ostaggi
israeliani a Gaza, fino ad arrivare al nucleare iraniano.
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