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Il rito della Madonna a mare che movimenta la costa tra Catanzaro Lido e Squillace è, in sintesi, una tradizione marinara che si perde nella notte dei tempi.
I festeggiamenti in onore della Madonna di porto salvo protettrice dei pescatori e dei contadini del quartiere marinaro animano i giorni di luglio. Residenti e turisti vivono la settimana che precede il varo della statua in mare programmata come di consueto nell'ultima domenica di luglio in sintonia con il calendario ecclesiastico affisso sul portone della chiesa.
E' una ricorrenza molto sentita in marina di Catanzaro e nel golfo di Squillace.
Marina, oggi Catanzaro Lido, è un insediamento urbano sorto per necessità e senza nessun
progetto urbanistico nel '700, d'altronde i poveri contadini e pescatori che lì eressero
le prime capanne con canne e frasche si insediarono per sopravvivere con il lavoro
delle braccia e il sudore della fronte. Insomma, miseri che campavano alla giornata
attingendo ai doni della natura, quindi nutrendosi con i prodotti della terra coltivata e dal pescato del mare attenti anche a non tralasciare l’aspetto “mistico” del vivere, imprescindibile, sotto la tutela divina.
L’ignoto contaminato di folklore esorcizza fin dall’antichità l’imponderabile. Ecco che chi va in mare aperto e affronta le impetuose forze della natura sente l'esigenza di affidare la propria vita e l'auspicabile abbondante pescato nelle mani protettrici della Mamma di tutti: Maria Ausiliatrice di Porto Salvo. La Mamma celeste che difende dall'alto e soccorre chi è in pericolo . E i pescatori chiedono, appunto, la sua protettiva mano misericordiosa tesa in ogni momento e l'amore celeste della mamma attenta nel vegliare sui propri tesori terreni e, principalmente, per il benessere dei familiari in attesa sulla terraferma mentre issano le reti.
Nel cammino dell’uomo
il sacro e il profano si mescolano seguendo scie insondabili dei pensieri
arcani e anche qui fin dai primi insediamenti in quello che diverrà il
quartiere marina la festa assume valenze imprescindibili nella quotidianità.
La chiesa di Maria di porto salvo, eretta all’ingresso di
Catanzaro Lido, accoglie quanti sentono la necessità di raccogliersi in sé e
volgere il pensiero al trascendente. E' tappa obbligata per chi vuole esorcizzare positivamente il tempo.
Il tempio, qualsiasi tempio, è carico di mistero. Chi vi
entra lo fa per svuotare, quando possibile, il fardello angoscioso che intristisce
i giorni. Momenti tristi da offrire al santo o alla santa eletta a proteggere il
proprio benessere fisico e spirituale. Sì la fisicità è sempre posta in primo
piano da quanti si rivolgono e sperano nei carismi da attingere.
La processione a mare della Madonna di Porto Salvo, quest’anno, è stata
divulgata con estrema virulenza sulle piattaforme social. Gli spettatori
assiepati lungo la spiaggia e per tutta la costa del golfo di Squillace fin
dove le barche sono arrivate con il “carico sacro” hanno dimostrato interessi
altri rispetto alla devozione dei pescatori che calano la Madonna a mare. Tutti
con le mani alzate per catturare immagini folkloristiche dell’evento ma nessuna
di queste ha sentito la necessità di segnarsi con la croce la fronte.
I simboli sono importanti. Non solo per tenere alta la
tradizione e la cultura degli officianti ma quanto per ricordare alla società
opulenta in che misura gli ultimi restano ai margini se non fuori del tutto dai
riflessi del benessere.
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