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giovedì 16 febbraio 2023

Dall'Europa in guerra venti d'apocalisse

 

Ad un anno dall'inizio dell'attacco Russo in Ucraina le stragi di stato ordinate da Putin hanno causato immani drammi personali e collettive che sembrano essere l'anticipazione plastica dell'apocalisse che, partendo da quella parte d'Europa che ha dato i natali a personalità della cultura europea e mondiale, investirà il mondo intero coinvolgendolo in quella che tutti temiamo: la 3a guerra mondiale con implicazioni dell'energia distruttiva atomica. Entrambi i dati storici hanno condizionato i destini dell'umanità ma ciò non sembra far desistere dalle azioni violente le menti erose dal mal di potenza.

Pro o contro la guerra? La gente comune non ha alcun dubbio e grida a gran voce: PACE! Mentre gli statisti asseriscono che la pace si difende con la guerra e con l'invio di armi.


Secondo la Nato, il tempo di attesa per le munizioni di grosso calibro è aumentato da 12 a 28 mesi. Per questo stanno sollecitando i Paesi a stringere nuovi accordi con l’industria della difesa affinché si aprano nuovi impianti utili ad aumentare la produzione così da poter soddisfare le esigenze di autodifesa degli ucraini.
Secondo l'Associated Press, l'Ucraina sta sparando fino a 6.000-7.000 proiettili di artiglieria al giorno, circa un terzo del numero utilizzato dalla Russia.
L'industria bellica ringrazia insieme alle imprese che hanno garantito gli interventi per la ricostruzione.

Ai piani alti non si parla o si prospetta la pace ma si parla di guerra!

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