Il libro, i libri sono momenti personali. Oserei dire intimi.
Leggere è questione mentale. È fonte educazionale strettamente correlata al proprio modo di essere.
Leggere un buon scritto è acquisizione, conquista, conoscenza! Fattori che formano con nuovo e accresciuto humus la parte incolta del terreno intellettivo predisposto, per natura, ad accogliere negli avidi spazi mentali infiniti mondi.
I tecnici, e quanti necessitano di schemi logici, amano costruire i saperi scientificamente e supportano con dovizia matematica teorie e analisi enunciate. Loro conferiscono alla parte sinistra del cervello umano la funzione logica; l'analisi certa, nozionistica dello scibile umano. E demandano le funzioni creative alla parte destra del cervello.
La creatività, il lampo geniale è un fattore inatteso che prescinde dai calcoli matematici e forse anche dalle disquisizioni filosofiche e filologiche.
Per questo l'acquisto, basato sui propri gusti letterari e, quindi, la lettura, non sono sempre consigliabili da demandare ad altri.
Spesso chi regala un libro si lascia trasportare dalla propria condizione cognitiva, dai gusti letterari propri e contemporanei e, atteggiamento da non sottovalutare, dal presupporre la personalità e la cultura del destinatario.
Alla brevissima analisi va aggiunto l'aspetto editoriale, il nome dell'autore e, determinantissima, la propaganda, i testimonial.
Ergo: … regalare un libro è quasi sempre un grande e grosso interrogativo dalle incognite impreviste.
Comunque buona lettura sempre. Leggiamo. Leggete.
Leggere apre la mente e rende liberi
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