Ne avevano fatto un punto di forza.
Restituire parte del compenso dovuto
agli eletti nelle varie assisi e creare un fondo di solidarietà per
le imprese è stato davvero una mossa forte. Con questa azione i 5
stelle volevano differenziarsi dagli altri politici e dare un segnale
agli italiani sfiduciati. Volevano dire che non tutti siamo uguali e
che ci sono persone “buone e cattive”. Insomma intendevano
decontaminare la politica. E nei loro sogni, come in quelli della
maggior arte degli italiani, la solidarietà doveva essere alla base
delle azioni e del lavoro dei pentastellati. Ma i sogni all'alba
spariscono e si sono svegliati, nonostante i buoni propositi, di
avere a che fare con una cattiva educazione del fare e dell'essere
cresciuti in una società quasi priva di valori.
Anche nel movimento dei cinque stelle
la gramigna ha infestato il buon grano. E gli antagonisti ne
approfittano: “vedete siamo tutti uguali. Tutti siamo contaminati e
condizionati dai soldi e dal potere. Come possono guidare una nazione
se non conoscono l'animo dei loro compagni di viaggio?”.
La battaglia si fa cruenta. Non conta
se la maggior parte degli eletti hanno versato, come da statuto, e
con i loro soldi hanno aiutato tanti piccoli e medi imprenditori.
Adesso conta a chi la spara più
grossa. A chi promette la luna e l'estate tutto l'anno.
Dispiace. Dispiace per i giovani che
hanno creduto possibile realizzare un sogno. Dispiace per i vecchi
che hanno creduto fosse possibile il potere alla fantasia. Dispiace
perché, su questa terra, con questa cultura dura a modificare, non
vedremo, almeno per adesso, quel mondo nuovo che agognavamo da
giovani.
Non lo vedremo fino a quando gli stessi
che hanno guidato le sorti della società odierna non prenderanno
consapevolezza e al posto delle parole metteranno le esigenze reali
delle persone.
Inutile, fino a quel momento, parlare
di questo o quel partito, di questo o quel programma elettorale.
Inutile invocare il diritto al voto e
incitare alla partecipazione elettorale se alla base manca la cultura
della comprensione dell'altro: ama il tuo prossimo come te stesso. …
ma in questo clima terreno imbastardito di materialità grossolana,
sotto molti aspetti, l'amore per l'altro, la solidarietà sono
coniugati sintomi di debolezza o, nella migliore delle
considerazioni, assenza di realismo confinante con la cazzonagine...
ed esisti solo se fai due calcoli e ti attieni al famigerato diritto
romano del do ut des anche quando dovresti “servire”. Perché,
ricordiamolo: la politica è servizio! (dovrebbe)
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