Alitalia,
i lavoratori, chiamati ad esprimersi
con il referendum, hanno detto NO al preaccordo per il salvataggio.
Il "no" al preaccordo per il
salvataggio di Alitalia ha vinto nettamente, affermandosi con 6.816
voti, contro 3.206 sì, vale a dire con il 67%.
E sembra una nota giusta e
gistificabilissima se andiamo indietro nel tempo e rivediamo le
agevolazioni statali elargite dai governi per favorire il risanamento
e il rilancio della compagnia di bandiera.
Per Gentiloni e compagni hanno espresso
rammarico e sconcerto per l'esito del referendum. È, secondo i
ministri del governo Gentiloni, un risultato che mette a rischio la
ricapitalizzazione della compagnia.
A osservare attentamente il piano
bocciato dai lavoratori ma accettato e consigliato da sindacati e
governo non c'è menzione alla dirigenza che avrebbe dovuto salvare
l'azienda già dai tempi di Berlusconi.
È la sintesi delle politiche attuali,
asservite alle lobby di potere, che guardano con occhi attenti agli
interessi economici di una certa elite lasciando alla deriva gli
anonimi popolani che andranno a gonfiare le fila dei nuovi poveri.
C'è qualcosa che non funziona nella
società. La rotta che segna i destini della gente comune è
senzaltro sbagliata. I pensierosi timonieri se ne saranno accorti?
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