martedì 5 maggio 2015

Prima e dopo l'italicum sulle macerie della democrazia

Basta poco per spaccare tutto e gettare nel cesso la famigerata acqua sporca con dentro il bambino. Da noi è così ogni giorno. I telegiornali e talk politici sono la fotografia dell'inettitudine nostrana. Urla in pubblico e abbracci in privato quando si riesce a mandare in segno il colpo.
Dal '45 ne è passata di acqua sotto i ponti della Repubblica. Un'acqua dapprima cristallina satura d'ossigeno e buoni propositi che man mano si è intorbidita nel trasportare macerie sociali e ingiustizie continue.

Ogni governo, partito, associazione e ogni singolo uomo ci ha messo del suo per portare l'acqua al proprio mulino salvo alcune persone sane e giuste che si possono contare sulle punta delle dita per avere lavorato al servizio della collettività per amore.
Questo dicono i fatti!
Non serve scappare o fare leggi, giuste o sbagliate che siano si dimostrano inutili davanti alle menti egoiste malate di accaparramenti materiali.



"conoscenza" courtesy Mario Iannino©
Jobs act, italicum, welfare, scuola e quant'altro, sistema pensionistico compreso, sono i punti in discussione del momento ma spina nel fianco da sempre e anche se disciplinate da leggi mutevoli, variabili a seconda dell'indole di chi governa, la percezione comune è che non sono mai favorevoli alle vere esigenze dei più deboli e le disparità sociali che queste producono lo confermano.

Il governo Renzi, in continuità con l'agenda Monti, impone scelte che potrebbero essere valutate anche positivamente se la base sociale, quella che solitamente subisce le scelte dei potentati economici, vivesse con tranquillità perché fiduciosi della bontà dei cambiamenti imposti.

Niente di nuovo anche sotto il cielo di Calabria. Chi ha concorso alle ultime elezioni regionali ha imposto le sue idee convincendo anche buona parte dei calabresi: nessun candidato nelle liste con più di due legislature, revisione degli enti in house attaccati al cordone ombelicale della regione calabria ed ai sistemi clientelari, contenimento della spesa e abolizione degli esperti esterni, tecnici e ad.

Che dire? Finalmente la Calabria decolla!, e si concretizza un pensiero alto “non è il cielo sotto cui vivi che devi cambiare ma l'animo di chi ci vive sotto”.
Ma le aspettative sembrano essere disattese.

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