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domenica 15 febbraio 2015

Mattarella come Pertini

Dopo Sandro Pertini ecco un altro uomo, Sergio Mattarella,neo presidente della Repubblica Democratica Italiana che, pur rappresentando la più alta carica dello Stato, si comporta come una persona normale e prende un aereo di linea per recarsi sulla tomba della cara estinta.

Per certi aspetti dovrebbe considerarsi un fatto naturale quello di spostarsi con i mezzi pubblici data la crisi etica e, non da meno, economica che stiamo vivendo sulla nostra pelle da qualche decennio.

da "detto tra noi" 1980, vignette di Altan e corsivi di Fortebraccio


Ovviamente, i viaggi devono essere coperti e garantiti da misure adeguate e con tutte le precauzioni del caso vista la delicatezza istituzionale racchiusa nella funzione presidenziale rappresentata, che, in un momento critico come quello attuale, vuoi per la sfiducia che la classe dirigente ha saputo meritarsi per gli scandali, i nepotismi, l'arroganza e l'ignoranza malcelata che sfocia e si palesa dalla manipolazione strumentale del potere politico esercitato, il ritorno alla normalità diventa un segnale forte per i cittadini soggiogati da decenni di malgoverno.

Se poi pensiamo ai governi tecnici che si sono succeduti è facile cadere nella sfiducia. Questi signori chiamati a governare la crisi provocata dalle banche hanno praticato tagli orizzontali ma solo verso il basso. Cioè hanno frantumato lo stato sociale, il welfare, messo le mani in tasca e rubato i risparmi della povera gente ma hanno tutelato i grandi capitali, gli evasori e loro stessi mantenendo integri i privilegi.

Che ben venga una figura riservata. Un arbitro super partes che sappia riportare a miti consigli le beghe parlamentari e faccia rispettare l'uomo qualunque: il cittadino privato di tutele, in ossequio alla Carta Costituzionale prima che venga stravolta definitivamente dagli interessi lobbistici che si muovono nel sottobosco parlamentare.

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