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lunedì 17 novembre 2014

da Monti a Renzi cos'è cambiato?

Da quando c'è la moneta unica in Europa si sta peggio!, la colpa non è dell'euro in sé ma di quanti hanno approfittato della buona fede dei cittadini e questo appunto non è rivolto solo ai politici ma a chiunque si è arricchito sulle disgrazie altrui. Quindi singoli faccendieri e gruppi che si sono approfittati delle situazioni.

In tutto ciò chi ci ha governati ha una grandissima fetta di colpa per essersi attorniato di gentaglia priva di scrupoli.

Qui, in Italia, da qualche tempo, personaggi non eletti dal popolo sono stati messi a dettare le agende politiche ed economiche. Il primo fu il governo tecnico dei professori che con la sua dissennata manovra ha saputo fare della semplice macelleria sociale. Ricordiamo la questione legata alle pensioni e all'INPS, agli esodati, ai tagli lineari sui dipendenti pubblici e alla decurtazione dei buoni pasto che eccedevano i 7 euro. E mentre questo e altro ancora si consumava ai danni dei cittadini qualche ministro voluto da Monti foraggiava la compagna e i suoi traffici in mezzo mondo adoperando soldi italiani, come ci ha illustrato egregiamente la Gabanelli nel suo reportage sul Montenegro e sulle società off shore della compagna di Clini, ministro dell'ambiente imposto da Mario Monti.

Dopo Monti c'è stato Enrico Letta. Quasi trombato nell'immediatezza da Matteo Renzi, l'ottimo e ineguagliabile venditore di sogni. E, in merito al futuro e sulla fiducia nel domani, pare che i gufi stiano aumentando di numero visto che con le parole del vulcanico Matteo non si mangia e non si pagano le tasse.

Il povero e stanco Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano aveva sperato e tentato il tutto per tutto per fare uscire l'Italia dalla crisi recessiva ma il risultato è deprimente.

Deprimente come la sfiducia che i politici si sono saputi conquistare. Asfissiante come il senso d'insofferenza che attanaglia gli elettori nel recarsi alle urne. D'altronde, con o senza il suffragio elettorale lo Stato ha le guide designate dalle lobby di potere economico a prescindere dall'interesse comune della Nazione o dell'Europa.

Intanto, mentre continua il feeling tra governo, imprenditori e industriali (Renzi come Monti ascolta e dialoga solo con loro e sembra ignorare le esigenze impellenti dei cittadini) l'Italia frana geologicamente e moralmente.

Quanti, viene da chiedersi, stante così i fatti. sentiranno il bisogno civico di andare a votare il prossimo 23 novembre?

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