Fondazioni, enti in house, non profit, partecipate. Poltrone ambite e assegnate con oculatezza. Una poltrona vale tra le 500 euro a seduta e 191.000€ l'anno.
Che società partecipate, associazioni
e fondazioni regionali siano utili alla collettività è teoricamente
plausibile, salvo poi accorgersi, nei fatti, che quasi sempre
diventano posti ambiti e ben remunerati creati apposta per i
beneficiari della politica.
Leggo sul Sole 24 ore che:
La Regione Calabria l'etica ce l'ha nel
sangue! Detiene lo 0,46% del capitale sociale (pari a 2.000 azioni
che valgono 105mila euro) della Banca popolare etica ma, soprattutto,
possiede la Fondazione Calabria Etica che per statuto si prefigge di
realizzare solidarietà sociale.
La Fondazione è tra le 16 società
partecipate dalla Regione per le quali è stato versato un capitale
complessivo di 57.971.678,74 euro.
Secondo gli ultimi (e parziali) dati
messi a disposizione dalla Regione sul sito, riferiti al 1° semestre
2011, la regione ha nominato complessivamente 48 amministratori: otto
non percepiscono alcun compenso, per uno non viene definito, sette percepiscono genericamente compensi secondo le tariffe dell'ordine dei dottori
commercialisti, di nove non si sa nulla, mentre gli altri oscillano
tra i 500 euro di gettone di presenza a seduta a 191mila euro
all'anno.
Lo statuto della fondazione Calabria
etica prevede che la stessa non abbia scopo di lucro alcuno, e
coerentemente, prevede che tutti gli incarichi degli organi statutari
siano a titolo gratuito, fatto salvo, si legge nell'art.10 della
fondazione, il rimborso delle spese sostenute nell'esercizio dei
compiti d'istituto, e quanto previsto per il presidente e il
segretario, nei rispettivi articoli 6 e 7.
E mentre si taglia indiscriminatamente
su tutti i fronti, con buona pace della legge sulla spendig review di
Monti, in Calabria come nel resto d'Italia, la selva che pascola nel
sottobosco della politica continua a trovare le necessarie
collocazioni per portatori di voti dai colori cangianti.
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