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lunedì 6 agosto 2012

Catanzaro perde altra ricchezza

Lo scippo ai danni della città continua.

ospedale civile vecchio, via acri, catanzaro
Il primo grande imbroglio lo mise in atto il buon Mastella Clemente quando era Ministro, se non ricordo male, nel governo Prodi... o Berlusconi? Certa gente a furia di cambiare casacca ingarbuglia i ricordi. Ma anche chi la cambia e rimane a destra o sinistra non scherza! Tant'è che la spoliazione continua ai danni del capoluogo calabrese per andare, questa volta a arricchire la città di Reggio Calabria. Va beh, che male c'è, almeno questa volta rimane in regione.
Sì, è vero, rimane in regione ma perchè spostare il reparto di cardiochirurgiavascolare, che funzionava benissimo e con ottimi risultati per la salute pubblica, dall'ospedale civile Pugliese-Ciaccio in Catanzaro a Reggio Calabria?
Qualcuno ha detto che a Catanzaro c'è il Sant'Anna Hospital che fa le stesse operazioni ma ha sottaciuto che è una struttura privata.

Quindi, riepilogando, da Catanzaro sono scomparsi: la scuola di Magistratura, programmata e poi dirottata con un colpo di mano dal peone di turno; qualche reparto d'eccellenza come la cardiochirurgia vascolare; le sedi universitarie e quanto prima anche l'Accademia di Belle Arti; il Distretto Militare e l'esercito che alloggiava nella caserma “Pepe”; l'ospedale militare; di teatri e cinema non parliamone affatto; i negozi sono ormai un lontano ricordo; le aziende che davano lavoro a cittadini e ricchezza alla città come l'Azienda dei telefoni di stato, la sip poi telecom e le aziende satelliti operanti nella telefonia pubblica, il cosiddetto indotto. E le banche? Adesso è il turno delle banche! Costrette a ridimensionare gli organici facendo uso della mobilità e accompagnare i dipendenti di una certa età alla pensione (nuovi esodati)...

insomma dove si vuole arrivare?