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sabato 21 luglio 2012

Rapimenti, riScatti e affini oltre frontiera

Volontari, soldati e lavoratori a rischio laddove legge e civiltà sono componenti astratte.

Secondo quanto pubblicato dalla stampa pare che la libertà di Rossella Urru e di altri tre cooperanti sia costata 15 milioni di euro. Qualcun altro parla di due o tre milioni di €. ma alla base di tutta la vicenda, anzi le vicende delle ONG che operano nei territori a rischio c'è, oltre alla naturale questione solidale con chi soffre e i relativi aiuti da portare, da metter in preventivo quella parte di rischio ormai noto a tutti che potremmo definire “dei rapimenti a scopo di riscatto”.

La cooperazione solidale in Africa, come la presenza dei lavoratori tout court nei paesi sottosviluppati e in regimi fuori da ogni legalità, si sta tramutando in un vero affare economico per le organizzazioni malavitose e in un impegno sociale ad alto rischio per i governi dei volontari che, quando non ci lasciano le penne nelle cosiddette missioni caritatevoli ed emancipatrici a favore degli oppressi, sono costretti a soddisfare le richieste dei rapitori. Esborsi che vanno ad assommarsi alle tante tasse dei cittadini.

Volontari, lavoratori, soldati, tecnici, giornalisti rapiti per essere usati come moneta di scambio, come “cavallo di ritorno” insomma! Simile a quello, tristemente noto nel nostro paese, associato alle auto rubate, alle quali, i ladri, assegnano un valore economico che il derubato deve pagare se vuole indietro la refurtiva.

Certo! La vita umana non ha prezzo! Fa bene lo Stato a mettere in campo tutte le risorse che ha per salvaguardare la vita dei suoi cittadini, ma non dimentichiamo che ognuno di noi ha il dovere di essere oculato guardiano della propria, di vita!

Se poi, intraprende viaggi e missioni pericolose oltre alle vaccinazioni del caso e a tanta passione missionaria deve anzitutto studiare i rischi, metterne qualcuno in più in conto e se nonostante la sua avvedutezza cade nelle mani dei rapitori non dica alle telecamere, una volta libero: non vedo l'ora di ritornare laggiù!

Che diamine!, prenditi un attimo di riflessione seria.
Medita su quel vecchio saggio indiano che dice; se uno ha fame non dargli da mangiare ma fai in modo che lui sappia procacciarsi da vivere!


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