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martedì 17 gennaio 2012

yin e yang, la forza dell'amore

Nei pensieri degli uomini la figura femminile è una presenza costante fin dai primi attimi di vita. Probabilmente, l'uomo non ha mai reciso davvero il cordone ombelicale che lo ha nutrito nel grembo e da feto lo ha portato passo passo ad affacciarsi nel mondo. E anche lì, lo accompagna nelle prime esplorazioni sensoriali fino a farlo diventare adulto.

Tra la donna e l'uomo s'instaura un legame forte, inscindibile; rigenerante sotto ogni aspetto, non perché condizionati dalle funzioni vitali o umorali ma perché essendo yin e yang, l'inizio e la fine di ogni orizzonte; in sintesi, microcosmi che non possono vivere a sé stanti, essi si compendiano fino a diventare una cosa sola nella trasformazione ultima del macrocosmo.

Per questo è insensato parlare in termini manichei di pari opportunità, progetto donna, quote rosa e altre sciocchezze dettate dalle masturbazioni mentali di chi ha già tutto in casa perché vive in una società evoluta.
Piuttosto sembra una scorciatoia per arrivare a traguardi interdetti ad altri.


Stessa analisi per l'orgoglio gay. Ovvero quella cerchia di arrivisti che vuole trarre vantaggi personali e sedere a capo di una confraternita che ha accoliti in tutte le lobby di potere economico e commerciale percorrendo la corsia preferenziale del disagio psicologico sofferto da uomini e donne, etero o gay non fa differenza, per colpa di quanti non conoscono la forza dell'amore universale.

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