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martedì 31 agosto 2010

il fine giustifica i mezzi

Il fine giustifica i mezzi?

L’onda emotiva è tumultuosa. Spinge a coinvolgimenti immediati e annulla la razionalità analitica.
È bene. È male? A volte sì, altre no! Dipende dalla situazione contingente. È ovvio che se di fronte a fatti eclatanti, effettuati da persone che la logica vuole sopra le parti ma che all’occorrenza si comportano come dei superficiali volgarissimi venditori porta a porta, l’incredulità cede il passo alla delusione. Si rimane delusi davanti a teatrini e donnine figuranti vestite secondo tradizioni lontanissime alle nostre solo per acquisire commesse miliardarie in paesi governati da despoti. Inorridisce sapere che un signore, che avrebbe molto da imparare dalla nostra democrazia e dalla nostra cultura, venga a fare lezioni comportamentali e faccia opera di proselitismo.
Forse chi organizza queste forme d’incontri istituzionali crede che sia più importante aprire mercati dovunque e con ogni mezzo alle aziende italiane purché si guadagni, piuttosto che dare orgogliosi esempi di appartenenza a una Repubblica, una nazione che ha dato arte e cultura al mondo intero.

Che siano questi gl’interessi di Stato? E noi miseri mortali c’interroghiamo, c’indigniamo inutilmente per fatti più grandi di noi che non capiremo mai?

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