lunedì 30 aprile 2018

Printemps.

Immagine e testo: Manuela Iannino ©




A volte immagino solo fiori,
parole di conforto, positive,
immagino carezze e meraviglia
del mio essere
e mi conforto.
Altre volte invece
La catapulta della realtà
Frena ogni immaginazione.
Disperazione, lo sdegno di cosa non fui
Né mai sarò,la donna che sono,
e che altrimenti non posso,
la forza, i pianti e le risate
che io sono.
E non mi cruccio di essere
Imperfetta nel mio genere
E nei miei più assurdi sentimenti.
Io sono gravida delle tue promesse
Intrise di nausea dell’attesa
Legata al filo dei tuoi più disparati pensieri,
desideri, offese e difese.
Io sono, per quel che riesco, sono.
Per me e la mia essenza.
Io sono.

giovedì 19 aprile 2018

Soverato, data zero per la Vasco Rock Show.

DATA ZERO.

Si terrà sabato 21 aprile al Teatro Comunale di Soverato il concerto della VascoRock Show, amata tribute band catanzarese che interpreta Vasco Rossi con inizio alle 21:30, ingresso libero.

Il concerto, organizzato da Esse Emme Musica di Maurizio Senese, farà da presentazione ufficiale del Live tour 2018 della Vasco Rock Show, nella quale si ufficializzerà una serie di date fissate per la stagione estiva prossima.

Ad introdurre la manifestazione sarà la giornalista Rossella Galati, che presenterà la ben nota band catanzarese composta da sei musicisti : Massimiliano Iannino (voce), Gianluca Rossiello (pianoforte – tastiere – programmazione e cori), Andrea Guastella (basso e cori), Raffaele Posca (batteria), Alessandro Bevilacqua (chitarre) e Christian Muccari (chitarre e cori).
La band, ricordiamo, vanta prestigiose collaborazioni con i musicisti storici di Vasco Rossi quali Maurizio Solieri, “Il Lupo Maremmano” Alberto Rocchetti, Clara Moroni, Andrea Innesto detto “Cucchia”, Claudio Golinelli “Il Gallo”, Andrea Braido, Ricky Portera e ancora Daniele Tedeschi “La Roccia”, senza ombra di dubbio, preziosi supporter e indimenticabili musicisti per i fan del Blasco.

NB: il concerto sarà GRATUITO, per prenotarsi all'evento bisognerà inviare una email all'indirizzo info@essemmemusica.it per verificare la disponibilità degli ultimi posti.

Ad Angiolina Oliveti.

Angiolina Oliveti e Manuela Iannino.
Archivio personale.


Nacqui nel 1992 nella terra di tutti
E di nessuno.
Mamma prima di avermi, viaggiava con te
Che avevi il compito di vegliare su entrambe.
Divenisti la mia madrina, la mia guida,
colei che s’interessò sempre a me
e alla mia carriera.
Ai miei sogni, alle mie letture.
Mi regalavi favole e fiabe,
mi regalavi i tuoi romanzi,
mi regalavi le tue storie e il tuo vissuto,
mi parlavi della scrittura come di polvere d’oro,
che solo chi ne conosce prestigio e pregio sa apprezzare.
Mi dicevi e ti  sento  dirlo ancòra
Di non violare i miei sogni, le mie ambizioni,
E di non demordere mai.
Ora come mai avrei voglia di parlarti,
Di farmi consigliare da te
E farti leggere tutto ciò che il mio cervello crea,
vorrei sapere se vai fiera di me,
se ti interessa ciò che scrivo, se  trovi accattivante tutto questo.
Il filo conduttore a legarci evidentemente c’è
E c’è sempre stato.
Io, tu e la creazione;
io, tu e la scrittura.
Sono passati quasi 26 anni dal 1992
E le nostre affinità sono ancora ferme
Con un nodo ben stretto.
Adesso come allora io lo so
Che non smetti di vegliare su di me.
Adesso come allora è evidente
Una sul cuore dell’altra.

mercoledì 18 aprile 2018

Cz: Lamanna e Molè in mostra al S. Giovanni

Il complesso monumentale del S.Giovanni in Catanzaro è una struttura architettonica di origine normanna con influenze bizantine esaracene.
Nel xv sec. Il castello, a causa delle diverse incursioni dei catanzaresi che si ribellavano al conte Centelles, cadde in rovina.

La storia ci dice che alcuni materiali del castello furono utilizzati per edificar la Chiesa dei SS. Giovanni Battista e Evangelista e divenne sede di una delle più importanti confraternite della città; la Congrega dei Bianchi di Santa Croce (1563) con l'Hospitio (1569) e il convento dei Teresiani (1645). Questi ultimi due edifici furono in seguito trasformati in caserme e poi in carceri.
Dal 1998, con una mostra dedicata ad Andrea Cefaly, il Complesso del San Giovanni è trasformato ancora una volta dalla volontà politica e amministrativa cittadina. Diventa un polo attrattivo culturale i cui spazi sono contenitori di arte visiva e convegni.

Nel 1999, con la mostra dedicata al Cavalier calabrese, nato in Taverna, Mattia Preti, il Complesso acquisisce di fatto il titolo prestigioso di polo culturale e espositivo fra i più importanti dell’Italia Meridionale. E’ questo il ruolo che oggi il Complesso detiene e, grazie alla suggestività del luogo e all'ampiezza dei restaurati spazi espositivi, ospita anche opere di pittori locali, quali Andrea Cefaly da Cortale, collezione donata dalla famiglia Lanza.

Lo spazio è gestito da un gruppo di ragazzi. Ma non è di questo che voglio parlare. D'altronde, per saperne di più basta andare sul sito ufficiale del comune di Catanzaro.

Oggi mi trovo qui perché attratto dalla mostra di due storici compagni pittori coi quali ho condiviso alcuni momenti della mia giovinezza: Gioacchino Lamanna e Francesco Molè.

Il piano terra del complesso monumentale è dato in comodato all'università.
Salite alcune rampe di scale si accede alle capienti sale dove sono esposti i dipinti.
È ancora presto er fare un resoconto, ma, secondo le notizie di Franco Molè, la città ha risposto benissimo all'evento. "La sala conferenze era gremita e i visitatori facevano fatica a stare in quei luoghi fisici e apprezzare i lavori pittorici -mi dice Molè-".


Parliamo un po' dei tempi passati, dei percorsi pittorici e degli amici che non ci sono più.

Entrambi, Lamanna e Molè', sono e trattano con metodiche e sensibilità differenti temi figurativi.
Gioacchino ama il paesaggio e le figure. Molti scorci catanzaresi sono esposti. Vedo anche un pezzo del laghetto del parco della biodiversità. Cavalli. Attimi di intimità familiare: le figlie, la moglie, tanti scorci della sila e della vecchia Catanzaro.

Lamanna ha un'ottima mano e un superbo colpo d'occhio. La sua tavolozza e solare, pulita. Riesce a raccontare attimi visivi sospesi tra poesia e realtà.

Molè ha una tavolozza sfumata. Il pennello o lo sfumino e i tamponi lasciano tracce di pitture delicate sui supporti.
Da qualche tempo si dedica allo studio dei ritratti. Volti femminili si affacciano. Fanno capolino. Ammiccano dentro e oltre le cornici.

Non vado oltre. Il mio scritto vuole essere uno stimolo alla partecipazione.
La mostra rimane aperta fino al 10 maggio. Dalle 10 e 30 alle 14,00 e dalle 17,00 alle 20,00.

lunedì 16 aprile 2018

Oro nero.

Foto e testo: Manuela Iannino ©


Sembra oro nero questo caos,
 buio vertiginoso,
mentre si tratta solo di
equilibrio nuovo,
coniato dalla lega di chi non ce l’ha fatta
e di chi ce la farà.
Gambe e braccia pesanti
E testa affollata,
Una folla in tumulto, come una guerra,
tanto dolore.
A fatica ricordi chi sei, chi eri,
ti focalizzi solo su chi sarai.
È ancora buio, ma l’alba tornerà.

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