venerdì 16 novembre 2012

Cancellieri, guardiamo i fatti da più angolazioni

Ha ragione la Cancellieri quando dice di guardare ai fatti da più angolazioni ma ha dimenticato di affermare un concetto semplice e cioè che le forze dell'ordine non sono pagate e addestrate per picchiare di brutto ma appunto per tutelare l'ordine sociale laddove necessita. E nelle riprese viste su internet e su “servizio pubblico” di ieri si è vista la tracotanza dei poliziotti che inseguivano minacciosi dei ragazzini liceali. Un poliziotto li ha inseguiti col petto in fuori e manganello in mano. Li ha rincorsi fino ad una scaletta laterale del lungotevere. Ha dato un calcio rabbioso alla transenna e urlato qualcosa di irripetibile. Insomma, chi di dovere avrebbero potuto, se voluto, evitare quelle scene di violenza inflitta a persone armate di slogan e fervore civico.

giovedì 15 novembre 2012

vecchi e giovani contro i tagli europei

Bamboccioni, dipende. Choosy, non saprei. Coglioni, forse. Patetici, sicuro!


Come definire un gruppo di ragazzi che si mette alla testa di un corteo e scimmiotta quanto letto nei testi di storia?
Vuoi mettere una testuggine di cartoni contro scudi e manganelli per giunta in mano a gente addestrata?
Ma questa è l'età in cui si fanno le cazzate. Vuoi per passione condita con abbondante inesperienza. Vuoi per i condizionamenti ambientali legati all'incertezza del momento: una miriade di situazioni propri dell'età, che ci possono anche stare e che compongono il famigerato bagaglio di esperienze del quale andiamo fieri.

Dopo l'età delle cazzate i capelli cadono insieme alle speranze e, se tutto va bene, dopo essersi rotto il culo con qualche lavoro malpagato arriva l'età della saggezza (si fa per dire). Un'età in cui si dovrebbe stare tranquilli, in panciolle e al massimo, ma proprio al massimo, sentire il brivido lungo la schiena al parco giochi quando il nipotino o la nipotina scende a pancia in giù dallo scivolo grande.
E invece no!
La politica dei tagli riporta nuovamente in piazza i ragazzi del 68. brutti, flaccidi, senza capelli né denti. Alcuni esodati senza pensione o con pensioni da fame.
Almeno gli ex ragazzi del sessantotto possono essere “ciusy” storcere il naso e detestare chi ancora li induce a dimostrare il proprio malessere in piazza?

mercoledì 14 novembre 2012

Roma, contro l'austerity, scontri e feriti

MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA

CONTRO LA POLITICA DEL RIGORE 

Alta tensione nelle piazze di varie città italiane.
Le manifestazioni contro le politiche di austerity messe in atto dal governo sono degenerate. A Torino tre poliziotti sono stati feriti. Il più grave, accerchiato e aggredito da autonomi, è ora ricoverato in ospedale.

Scene di panico e terrore anche a Roma, sul lungotevere. Manifestanti caricati e malmenati dalla polizia dopo che la testa del corteo si è chiusa a testuggine. Prima della carica alcuni scoppi hanno fatto tremare e intossicato l'aria oltre le fila della polizia e tra i cittadini ai lati della strada.





partiti politici come fabbriche di armi?

i neoconsiglieri siciliani con la lettera della rinuncia
al rimborso elettorale
I partiti sono organismi utili all'impiego e al lavoro come lo sono le fabbriche di armi. Spesso si sente contestare questo o quell'acquisto di armamenti, aerei da combattimento, armi, munizioni. Ma si è mai pensato alla fine che faranno tutti quelli che lavorano in quel campo? E in un clima di tagli nessuno si preoccuperebbe di trovare loro un altro impiego o versare stipendi sociali. Eppure esistono Stati in Europa che elargiscono sussidi agli studenti, agli artisti, ai disoccupati e guarda caso, in queste realtà, non ce ne sono molti di disoccupati! è il comune che si preoccupa di trovare loro un impiego al più presto! Non sono buoni. Sono semplicemente realisti. Se si ha la consapevolezza del diritto alla vita questa è la strada da seguire.

Altro suggerimento arriva dalla politica attiva del movimento 5 stelle che domani rimetterà nelle casse pubbliche un milione e 426 mila euro, di rimborsi elettorali in Sicilia. Forse loro lo possono fare perché sono un movimento? Bene, allora che i partiti si trasformino in movimento se davvero amano la politica!

morire in nome della spending review

All'inizio, forse, chi entra in un reparto d'ospedale ha qualche pietà per gli ammalati ricoverati con prognosi preoccupanti e anche per i familiari che vivono affianco a loro. Trascorso qualche mese, però, la sensazione mista a pietà e sofferenza causata dall'impotenza iniziale è sotterrata. Occultata agli occhi e alla mente dei sanitari e di quanti stazionano nelle corsie.
Asciugate le lacrime e fatto crescere il pelo sullo stomaco, sanitari e paramedici iniziano a praticare la cura massiccia, dicono, per contenere e circoscrivere la pandemia.
Anche il governo tecnico ha adottato una cura analoga. Ha tagliato posti di lavoro. Ha demolito il welfare. Rivisitato le amministrazioni. Ha messo in campo eccellenze per rimuovere rami secchi mantenendo però un tronco d'albero malato.
Inutile fare un'analisi approfondita sulle esigenze nostre. Le conoscono bene! Loro antepongono il bene comune alle singole esigenze che, sommate l'una a l'altra, rappresentano quelle di un popolo, ad eccezione del 2,3% che percepisce ingaggi d'oro nella pubblica amministrazione.
Sembra di assistere al vecchio adagio del forte coi deboli e deboli con i forti.

Ultima chicca, il taglio delle province in sintonia con la spending review provocherà esuberi di personale. Ed ecco puntuale la nota sulle ali di un uccellino:

Un taglio da quattromila unità, tanto per cominciare. «Attenzione, non sono esuberi, ma eccedenze», si affretta a precisare Filippo Patroni Griffi un attimo dopo aver ufficializzato anche su twitter la prima sforbiciata all’organico della pubblica amministrazione.
In numeri sono oltre tre milioni e duecentomila dipendenti per un totale di 4.028 esuberi, pardon eccedenze, secondo il tecnico ministro, tra il personale di ufficio e 487 dirigenti su una platea di circa 100.000 persone.
Il bisturi scientifico colpirà l’organico non dirigenziale della Difesa (1.562), quello dei Beni Culturali (664), dell’Inail (648) e dei Trasporti (598). nonché i dirigenti che lavorano negli atenei (66) e allo Sviluppo economico (23). Obiettivo, far risparmiare alla casse statali 392 milioni: 342 tra gli impiegati e 50 tra i capi a vario titolo.

Numeri destinati a crescere perché dopo questo primo intervento, concentrato su 50 aziende, ne seguiranno altri due: il secondo a dicembre con la definizione delle piante organiche degli enti locali (e qui voglio vedere che fine faranno gli esuberi delle province eliminate); il terzo, probabilmente intorno a gennaio, quando saranno completati i conteggi riguardanti le amministrazioni degli Esteri, Giustizia, Interno, Inps e Scuola.
A primo acchito si può pensare a un esubero complessivo di circa 25.000 dipendenti: 11.000 nell’amministrazione centrale e altri 14.000 negli enti decentrati. 

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