sabato 10 aprile 2010

Oggi sposi, in carrozza come nell'800


Come nell’800

Non ho sognato!
Tra le macchine del centro, sopra le capotte, piumaggi bianchi danzano al sole in un andirivieni inusuale.
Non è la macchina della pubblicità! Altrimenti si muoverebbero orizzontalmente invece le nuvole di piume si alzano e s’abbassano e di tanto in tanto scrollano al ritmo dei passi del cavallo. Certo!

Sono i finimenti dei cavalli. Che sia la pubblicità di qualche circo?

Il cocchiere indossa livrea e cappello a tricorno mentre il vetturino redingote e cilindro; entrambi seduti a cassetta, si districano con maestria nel traffico cittadino all’ora di punta. Leggeri schiocchi di frusta incitano i due cavalli bianchi addobbati a festa.
 Ecco s’avvicina!
Particolare, davvero singolare vedere un aggeggio simile farsi largo tra le macchine altamente tecnologiche, confortevoli ma comunque inquinanti per l’uso eccessivo che noi tutti ne facciamo!

La carrozza trainata dai due bellissimi esemplari di cavalli bianchi bardati a festa mi sorpassa a destra e intravedo, seduti tra cuscini bianchi e veli di tulle, due ragazzi, anch’essi ben inseriti nell’atmosfera retrò. Lui col frac, cilindro, bastone e guanti le tiene la mano con garbo. Lei avvolta in una nuvola soffice di seta bianca tiene fermo il cappello con veletta per evitare di perderlo (a Catanzaro c’è sempre vento!). Ma non sono circensi. Sono due giovani sposi che coronano il loro sogno d’amore sulle ali dei ricordi.

Auguri! E che le vostre giornate siano piene delle vecchie intramontabili certezze, quelle che un tempo crescevano e maturavano nella famiglia: abnegazione, onestà e prole cresciute nell’amore e nel rispetto reciproco.

formazione nuovo consiglio regione calabria


Lunedì 12 aprile:
la formazione del nuovo consiglio regionale.

Ancora nessuna valutazione definitiva dall'Ufficio centrale elettorale in merito all'attribuzione dei seggi da attribuire al "listino bloccato".

Lunedì 12 p.v., l’ufficio centrale circoscrizionale della Corte d’appello di Catanzaro, dovrebbe ratificare la proclamazione del presidente e degli eletti nel nuovo Consiglio regionale della Calabria.
La notizia è stata data dal presidente dell’Ufficio centrale della corte d’appello, Fortunato Rosario Barone, al termine della riunione svoltasi nel pomeriggio di ieri.
I componenti del collegio hanno ripreso il lavoro per l'attribuzione dei seggi dopo aver adottato una linea univoca sull'attribuzione del quoziente e dei resti sulla base delle liste che hanno superato il 4%.

venerdì 9 aprile 2010

assegnazione seggi in calabria, problemi per Scopelliti


E mentre Scopelliti prepara i festeggiamenti per sabato prossimo, la corte d’appello di Catanzaro blocca i lavori per riprendere l’analisi dei seggi regionali questo pomeriggio alle ore 15.00.

Dopo poco più di un’ora, i componenti dell’Ufficio centrale circoscrizionale della Corte d’appello di Catanzaro, hanno sospeso le operazioni di computo dei voti relativi alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo 2010.
Ricordiamo che dette operazioni devono proclamare, in base alla nuova legge regionale, presidente e nuovi consiglieri regionali.

Alla base della sospensione, sembra, ci siano dei «problemi tecnici» dovuti, alla non chiara esposizione della nuova legge regionale che ne ha condizionato la lettura dei dati elettorali e creato qualche dubbio nei componenti dei cinque tribunali circoscrizionali provinciali.

Invece, il neopresidente Scopelliti, per nulla turbato da ciò, si prepara a festeggiare la sua schiacciante vittoria con “momenti musicali e intrattenimenti per allietare l’evento che segna una svolta politica in Calabria”. Come riportato dalla nota del pdl.
Giuseppe Scopelliti, sarà affiancato sul palco di piazza Duomo, in Reggio Calabria da tutti gli eletti in Consiglio regionale, i rappresentanti della coalizione di centrodestra e i rappresentanti calabresi eletti in Parlamento.

Nel rinnovare gli auguri di buon lavoro a Scopelliti e, indistintamente, a tutti gli eletti nel consiglio regionale,in quanto rappresentanti dell'intera regione, ricordiamo lo slogan scelto dal neopresidente per il rilancio della Calabria:

“è ora di cambiare, insieme si può!”

Dal canto nostro, di tanto in tanto daremo una sbirciatina ai lavori di consiglio e giunta regionale e analizzeremo insieme ai lettori del blog lo stato dell'arte.
A presto.

giovedì 8 aprile 2010

Legittimo impedimento


Legittimo impedimento
È giusto! Cosi la smettiamo di menarcela con la tiritera sarkosì o sarkonò! Noi amiamo Carlabruni, com’è bella carlabruni emmenomale che c’è carlabruni! Adesso tratta lei col colle!

Finalmente è stata promulgata una legge che esprime tutto il lavorìo fantasioso della retorica asservita al potere. Ora c'è solo da aggiungere una piccola insignificante negazione alla frase che appare nelle aule dei tribunali, e la casta è palesemente legittimata a usare l'arrogante prosopopea del potere.
Un potere che in teoria non dovrebbe esistere secondo la Carta Costituzionale della Repubblica Italiana ma che nei fatti è esercitato non appena la casta arriva nella stanza dei bottoni!

*Là, seduti ai posti di comando, gli eletti cambiano immediatamente pelle, con la sola differenza che gli animali, lupi, serpenti, uccelli, rinnovano il rivestimento corporeo per esigenze naturali, non sovvertono la natura e non cambiano status: i lupi rimangono tali anche se cambiano il pelo!

*semplice esternazione non condivisa dalla maggior parte degli italiani... quelli che:
meglio stare allegri e cantare perché a Napoli dicono "core allegro Dio l'aiuta"! E allora? “basta ca c’è ‘sto sole basta ca c’è ‘sto mare…”
e chi preferisce altri generi può spaziare tra:
"il cielo è seempre più blùùùù... ùùù"... o "Dipende, da che dipende? Da che punto guardi il mondo, tutto dipende!"

mercoledì 7 aprile 2010

l'acqua è di tutti!


Liberalizzare!, o privatizzare? L’Acqua...


E mentre si discute sulla terminologia adottata, si consuma l’ennesimo atto di cattiva gestione della cosa pubblica!

Non sono serviti a nulla gli sbagli del passato quando i governi di destra, centro e sinistra hanno varato le leggi sulla privatizzazione delle aziende statali e parastatali come Enel, Sip ora Telecom, Gas, Eni…

Si era detto, per tranquillizzare i “soliti catastrofisti” che dal libero mercato avrebbe trovato giovamento l’utente finale perché le aziende avrebbero adottato prezzi concorrenziali ma, come si sa, la realtà è diversa dalle intenzioni. Di fatto le tariffe sono in continuo movimento, sembrano poste su un tapis roulant che nessuno ha interesse a fermare.

Va bèh, si può obiettare che quei governi erano composti da burocrati, persone cresciute senza una cultura reale dei mercati, e ci può anche stare come scusa ma ora, alla guida del governo, c’è un Imprenditore di lunga esperienza, un uomo che si è fatto dal nulla e conosce tutti i meccanismi economici. Berlusconi sa bene che chi imprende, investe soldi e impegna il suo prezioso tempo deve per forza ricavare un congruo guadagno e poco importa se il prodotto gestito è di prima necessità: acqua, petrolio, gas, non fa differenza! E non fa nessuna differenza se l’elemento libero per antonomasia esistente in natura ha generato la vita e continua a preservarla! Per l’imprenditore è solo un mezzo per fare soldi. D’altronde si è visto anche nella gestione delle ferrovie che, da servizio alla società, quando era in mano allo Stato, una volta trasformato in azienda privata, l'ex servizio sociale della mobilità taglia le corse improduttive e nessuno degli amministratori si pone il benché minimo scrupolo se isola una parte del territorio nazionale col consequenziale, ineluttabile impoverimento dei residenti come avvenuto in Calabria e in altre parti d’Italia.

Ora è chiaro, se i comuni lasciano gestire le risorse naturali che il buon Dio ha elargito a società private, la storia insegna: tariffe maggiorate e servizi inaffidabili, come già sperimentato in Francia che dopo vent’anni di monopolio privato e lobbistico i comuni si sono ripresi la gestione degli acquedotti.

A questo punto, l’appello è rivolto al Cavaliere Silvio Berlusconi!
Se ama davvero il popolo e vuole rendergli un servizio reale non deve liberalizzare l’acqua ma studiare un piano strategico per migliorare le strutture esistenti e lasciare che sia ancora lo Stato, i comuni a gestire il bene sociale!

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