domenica 10 gennaio 2010
mediaset , fiat, azienda e stato
Le leggi del profitto privato continuano a fare vittime nella società italiana e questa volta tocca ai dipendenti “mediaset”.
Infatti, la società del biscione “cede” il reparto sartoria e trucco ad una sconosciuta cordata di privati.
La scelta della direzione di mediaset segue rigidamente la teoria del profitto aziendale che sancisce il taglio dei rami secchi o improduttivi. Analoga scelta è operata da diversi anni dalle maggiori aziende italiane e straniere che chiudono fabbriche storiche cresciute grazie alla professionalità dei dipendenti e agli aiuti statali.
La voracità del mercato è immune da romantiche storie fatte di tradizioni e affetti; non si lascia commuovere dai bisogni della comunità ma, attenta ai flussi di domanda e offerta pilota le ricchezze laddove riesce a produrne di più. La classe dirigente non si accontenta di un guadagno equo e solidale; insegue il maggior profitto a basso costo, incurante delle innumerevoli vittime che ciò produce.
La classe dirigente politica attuale ha pensato di adottare lo stesso parametro gestionale anche per la cosa pubblica: lo Stato! Dimenticando che lo Stato non deve rincorrere profitti aziendali ma gestire al meglio le esigenze dei cittadini. Di tutti i cittadini! Immigrati compresi, come previsto e sancito dalla Costituzione.
sabato 9 gennaio 2010
Angiolina Oliveti, le rose nel cestino
Tutti i giorni, alla stessa ora, giunge un mazzo di rose alla protagonista del racconto che, metodicamente, distrugge.
Angiolina Oliveti traccia un percorso semplice la cui narrazione cosparsa di realismo poetico, spolvera di patos comuni esperienze umane: malattia e passione trasformate in dramma esistenziale sviluppano una storia composta di semplici eventi.
Amori che segnano la vita. Amori dissolti; amori che potrebbero nascere… nella breve e accattivante narrazione, la suspense accompagna il lettore fino all’ultima riga e, quando sembra di aver individuato il colpevole, ecco il colpo di scena descritto in poche battute.
Le rose nel cestino è una piccola perla; un racconto piacevolmente enigmatico che tinge di giallo personaggi e società calabresi.
Mario Iannino
venerdì 8 gennaio 2010
migranti
Diritto alla vita
Frammenti di relitti sulla battigia
Vecchi bambini giocano davanti catapecchie di carta
E mentre la carretta affonda
il caporale indica.
Imbonitori,
ciarlatani prezzolati urlano!
Osannano, inveiscono, promettono e negano.
Offrono sogni a gente stanca, affamata, defraudata.
Gente dignitosa,
gente come noi,
come i nostri padri,
costretti dalla miseria
in viaggi della speranza.
Racchiuse nei vademecum
mercenarie
Pagine in/utili
Testimoniano egoismo benessere e arroganza.
(Mario Iannino)
giovedì 7 gennaio 2010
Angiolina Oliveti, cenni biografici
Angiolina Oliveti è nata a Firenze, da madre fiorentina e da padre calabrese di Riccabernabrda, un piccolo centro del Marchesato di Crotone. a Firenze compie gran parte dei suoi studi. Esperta nella divulgazione agricola, si è occupata di problemi dello sviluppo rurale come dirigente della Regione Calabria. Docente nei corsi di formazione in materie attinenti il turismo alternativo e lo sviluppo locale.
Al suo attivo ha diverse pubblicazioni:
agriturismo in Calabria per riconoscere un’identità;1986
formas menti; 1993
viaggi in treno;1999
l’orto di Ignazio;2001
con la testa all’indietro; 2003
roccafuscalda e il tempo della meridiana;2005
cent’anni nel borgo senza tempo; 2006
segreti e utopie; 2006
storie così; 2007;
le rose nel cestino; 2008, opera salutata da lusinghieri riconoscimente di pubblico e critica.
Collabora con “Quaderni Calabresi” di Qualecultura.
Al suo attivo ha diverse pubblicazioni:
agriturismo in Calabria per riconoscere un’identità;1986
formas menti; 1993
viaggi in treno;1999
l’orto di Ignazio;2001
con la testa all’indietro; 2003
roccafuscalda e il tempo della meridiana;2005
cent’anni nel borgo senza tempo; 2006
segreti e utopie; 2006
storie così; 2007;
le rose nel cestino; 2008, opera salutata da lusinghieri riconoscimente di pubblico e critica.
Collabora con “Quaderni Calabresi” di Qualecultura.
la mosca, lavoro letterario di Angiolina Oliveti
La mosca, in libreria l’ultimo lavoro letterario di Angiolina Oliveti
Parola dopo parola, ho fatto mie le pagine create dalla fantastica vivacità narrante di Angiolina Oliveti. Il racconto potrebbe essere una normalissima storia di vita quotidiana, vissuta da chiunque. Il suo vestito calza a pennello a ognuno di noi e si adatta alle situazioni contemporanee, alle problematiche dei giovani lasciati soli, ai ricordi, all’amore per la propria terra, la compagna di liceo. Una trama sapiente ben imbastita dall’osservazione indagatrice vissuta attraverso gli occhi dell’amico d’infanzia, compagno di giochi e di vita preoccupato dagli atteggiamenti strani e allertato ulteriormente dalla caduta in mare che mette in pericolo la vita dell’amico attorno al quale si sviluppa la storia; l’una asseconda l’altra in una continua indagine sociale. Il realismo poeticamente graffiante visualizza appieno il quadro esistenziale di microcosmi ancorati alla magia dei luoghi d’origine; modelli di vita antropologicamente immutati in quanto a sentimenti, ipocrisie e insoddisfazioni ma che rappresentano, oltre gli aspetti fondamentali della società calabrese, anche quella italiana.
(Mario Iannino)
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