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martedì 27 settembre 2016

Italia America andata e ritorno + smarriti che mai

Tra presidenziali americane e referendum italiano regna il più alto smarrimento, perciò,


Me lo sono perso volentieri il confronto tra Hilary e Donald anche perché in Italia abbiamo il nostro bel problema che non è per nulla trascurabile.

Anche se l'America condiziona la politica di mezzo mondo e quindi quanto accade in USA riguarda per riflesso anche noi non me la sono sentita di aspettare le tre della notte per assistere allo show.
Mi era bastato il servizio dell'inviata di Riccardo Jacona per fugare, semmai ce ne fosse stato bisogno, l'idea di Trump presidente della potenza economica e politica americana.

Impossibile pensarla nelle mani di un fanfarone che sa solleticare l'ombellico delle masse impaurite e incolte.

domenica 21 aprile 2013

l'Italia ha detto no, ma loro continuano a ...

aore12
chi ha fatto la Resistenza... ricordi!
Quando, ieri, ho visto i grillini inscenare il sit-in a favore di Rodotà al grido di Presidente con tanto di cartelli alzati fuori da Montecitorio, ho detto immediatamente: so' ragazzi, così ottengono l'effetto contrario e lo bruciano.

E così fu!

Poi, immediatamente dopo il verdetto degli illustri elettori, ai quali, non conoscendo io le motivazioni serie, rimprovero il comportamento politicamente scorretto per la mancata condivisione di uno studioso delle leggi come lo è il prof. Stefano Rodotà, d'altronde usciamo, anzi siamo ancora guidati da un governo di tecnici composto per la maggior parte da illustri professori universitari, quindi, chiedo ancora, quale sarebbe il motivo di tanto ostracismo? Persino il suo collega Monti si è messo di traverso con la proposta Cancellieri.

Successivamente, dicevo, Grillo grida “al colpo di stato”. Va be' è un urlo folkloristico, come i “buffoni” gridati in Aula all'indirizzo dei grillini, ma niente di più.

Chi conosce appena la Carta Costituzionale ed ha buona memoria ricorda che si tratta solo di cattiva educazione e mancanza di rispetto per le regole, anche quelle non scritte!

E come dimenticare il dito alzato del senatur, le intemperanze verbali e fisiche di ministri e parlamentari targati lega nord e genericamente popolo delle libertà. Oppure i ministri che hanno respinto in mare i profughi e i miserabili che tentavano di sopravvivere qui da noi.


Volendo ricordare tutte le “marachelle dei politici che amano definirsi pomposamente classe dirigente”, che ci hanno fatto perdere la faccia e prostrato fino alla bagarre finale, non basterebbe un solo post, perciò vi rimando a quanto già scritto negli anni regressi su questo blog.

Basta un po' di pazienza, navigare col motore di ricerca "cerca tutto" digitando la parola chiave oppure cliccando tra le etichette, ne troverete di tutti i colori

venerdì 19 aprile 2013

SIGNORI, L'INCIUCIO E' SERVITO!

Prodi acerrimo nemico di Berlusconi?

Ma è una corbelleria bella e buona! Possibile che i giornalai nazionali non sanno cos'altro inventare per fare notizia?

Se non ricordo male, quando Prodi vinse e fece il governo, non si scostò di una virgola dal programma avviato dal suo predecessore Berlusconi, e lo testimonino le politiche europee sull'alta velocità, sugli accordi aziendali e sulle grandi opere. Nonché tutte le aspettative che ci si aspettava da un governo di sinistra ma che non hanno visto luce. Anzi, la tassazione e il lavoro sono le scottature che ancora bruciano sulla pelle dei sudditi.
Ed è per questi semplici motivi che allora cadde.

Insomma Prodi proseguiva nelle azioni imposte dal governo di destra infischiandosene delle aspettative degli elettori di sinistra.

Ma quest'aspetto è secondario se si considera l'interesse nazionale che a volte sovrasta l'unità degli intenti politici di destra o sinistra. Tant'è che anche oggi Fassina chiarisce che “essere classe dirigente significa dirigere e non lasciarsi guidare dalla base”.

aore12
Stefano Rodotà
Giusto! Ma Fassina o chi per lui dovrebbe anche spiegare agli elettori, al popolo della sinistra e a quanti hanno dato loro fiducia col voto e che avrebbero voluto Rodotà al Colle, figura limpida caldeggiata anche dal M5S, perché non è piaciuta a Bersani e alla classe dirigente del PD.

Forse la classe dirigente conosce qualcosa che noi sudditi privi di raziocinio non possiamo immaginare?

Se davvero Prodi avrà la meglio su Rodotà, non so se noi, cittadini non rappresentati da questa classe dirigente, avremo ancora il “diritto di avere diritti”.

Comunque, basta dire stronzate!
È ininfluente fare l'analisi dei voti, dei dissidenti e dei franchi tiratori o tentare voli pindarici per carpire i segreti di Monti che intima la Cancellieri al Colle quale sua espressione per Scelta Civica pena il suo ritiro dal partito.

Se il Pd fosse davvero un partito di sinistra che guarda ai deboli e ne tutela i diritti avrebbe accettato e sostenuto la candidatura del professore Stefano Rodotà.

Domani alle 10 sapremo cosa i dirigenti avranno partorito in nottata e chi sarà il Presidente della Repubblica per i prossimi sette anni, capiremo così il futuro dell'Italia e cosa ci aspetta subito dopo il passaggio di consegne del Presidente uscente Napolitano.

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