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sabato 14 novembre 2015

Perché la carneficina di Parigi, a chi giova?

bozzetto "le parole del Papa"
courtesy M. Iannino
La carneficina di Parigi può davvero essere etichettata semplicisticamente come una guerra di religione?

Le dinamiche adottate fanno pensare ad una strategia mirata. Una strategia diabolica pensata da qualcuno che si nasconde dietro la sigla ISIS.

Tra le valanghe di parole vomitate dagli esperti interrogati dai giornalisti immediatamente dopo gli attentati, le poche frasi frammentarie pronunciate dal Papa sono rimaste scolpite nella mia mente:
questo non è umano. L'attacco a Parigi non è umano. È una terza guerra mondiale a pezzi.

Una terza guerra mondiale a pezzi di cui dovrebbero interrogarsi seriamente i “signori della guerra” che fanno affari, grandi e importanti affari sulle paure della gente comune dopo accadimenti simili, che lasciano vittime incolpevoli a terra in pozze di sangue e col corpo a brandelli per avere indossato cinture esplosive o essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato perché a qualche mentecatto avido di potere è saltato in mente di pianificare un suo personalissimo piano.

lunedì 11 febbraio 2013

bufale e pubblicità attorno alle grandi firme dell'arte


E' il 1866 quando Gustave Courbet realizza un espressivo quanto realistico primo piano della parte clou del corpo femminile, (opera conosciuta col titolo “L'origine del mondo”)  giacché tre anni prima  scandalizza la Francia dipingendo dei curati mezzi ubriachi, perciò distrutta, questa volta, per evitare problemi di censura per la modella e a lui stesso, omette il volto e la firma.

Si dice che “l'origine del mondo” sia stato dipinto probabilmente su commissione del diplomatico ottomano e grand viveur Khalil-Bey ad ornamento della sua sala da bagno. 
Nel 1868, Khalil-Bey rientra a Istanbul e il dipinto attribuito a Courbet sembra rimasto per lungo tempo custodito nella galleria di Alexandre Bernheim sotto chiave e nascosto dietro un altro quadro del maestro del realismo francese.
Nel 1913 il barone ebreo ungherese François de Hatvany lo porta a Budapest, ma le disavventure non finiscono perché è trafugato dall’Armata rossa e Hatvany lo ricompra da un funzionario corrotto per poi rivenderlo, nel 1954, a Jacques Lacan, ultimo proprietario privato. Dal 1995 «L’origine del mondo» è esposto al museo d’Orsay

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