Diario di una giornata in quarantena

Lettera dal confino. Dorato, tranquillo per alcuni. Drammatico per gli ultimi. Nuovi poveri e senzatetto. Non siamo arrivati all'imbruttimento. Nonostante l'isolamento, noi teniamo testa alla paura. La cosa più sacra e più bella rimane ben ancorata e alimentata dai lumi della Sapienza e ci fa intravedere l'arcobaleno tra una maceria e l'altra. Nonostante tutto la vista ci rimane. Riusciamo a vedere e sentire. Relazionarci è importante. Certo, fa strano non incontrare lungo il consueto percorso le solite persone ed essere avvolti dal silenzio. Stamane fa freddo. La temperatura è calata di colpo. I primi boccioli degli alberi da frutto sbocciati ai primi caldi primaverili sembrano soffrire lo sbalzo climatico. I gatti inarcano la schiena e alzano il pelo appena scorgono il cane ma lui, ormai vecchietto, fa solo finta di saltare e loro scappano. S'infilano sotto le macchine parcheggiate numerose a bordo strada. Il campo di calcetto, una volta ...