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martedì 25 maggio 2021

Ezio Bosso esempio di vita e colonna sonora infinita

A volte sembra che la natura si voglia divertire o forse vuole dare un insegnamento?

Nell'era delle apparenze, del culto del corpo e della esposizione estetica ritoccata ecco che arriva l'imprevisto destabilizzante: la bellezza imprigionata nella gabbia malata e deformata che riporta gli esseri a pensare alla spiritualità. Alla bellezza!


Ezio Bosso

Il volto sorridente, incurante del morbo che gli sta consumando il fisico, chino sullo strumento musicale, il pianoforte divenuta sua naturale propaggine corporea, appendice che gli consente di astrarsi, dimenticare il dolore e da cui trarre nuova forza per consentire alle mani anchilosate dal morbo devastante di elevare l'animo e volare sopra le miserie terrene, è incoraggiante!

L'osservo. E il suo sorriso, la sua umiltà. Il suo pensiero semplice privo di inutili sovrastrutture riemerge. Sembra di risentirlo. La sua voce incerta. Le parole biascicate faticosamente mentre i muscoli del volto si torcono nell'accompagnarle. E le mani fasciate da tutori per potere suonare fino all'ultimo istante... Un uomo che ha trovato nella musica il suo motivo di vita!

Sapeva di non avere una vita lunga. Ne era cosciente! E non lo lasciò trasparire. anzi era sempre pronto all'autoironia. 

Non lasciava trasparire sofferenze o volontà di presuntuosa vanagloria neppure dopo il successo e le numerose testimonianze di stima. Anzi rammentava pubblicamente di essere un figlio di proletari e che mai avrebbe supposto di potere arrivare fin dove la sorte lo ha fatto arrivare. Essere un musicista apprezzato e osannato da un pubblico di estimatori non l'ha mandato fuori di testa. Avrà forse anche sognato in cuor suo di suonare e dirigere un'orchestra. Non leggeva lo spartito. Portava la musica in sé e mandava baci ai maestri quando eseguivano impeccabili le partiture.

Era cosciente degli ostacoli e delle difficoltà insormontabili poste dalla vita ma lui componeva e suonava sempre;  a lui bastava la musica. Si cibava. Se n'è nutrito fino all'ultimo istante fin tanto che è stato possibile e l'ha lasciata in dono.

Questo è Ezio Bosso! un essere che ha fatto del suo mondo poesia.


sabato 15 maggio 2021

Dal gioco esplorativo nascono le grandi passioni per l'arte

L'umiltà dei grandi. E la passione dei neofiti.

Ezio Bosso è stato un musicista sensibile quanto umile. Ci ha lasciato all'età di 48 anni. Ammalato da tempo ha continuato a suonare e comporre perché, diceva: “la musica non è mia o tua e nemmeno di chi la compone. La musica è di tutti! Di chi la suona e chi l'ascolta. Perché nel momento dell'ascolto entra in comunione e si fa tua.”.

Il filo invisibile che connette le due fonti integra le sensibilità. L'una necessità dell'altra.

Pensieri semplici e sensati.

D'altronde la creatività e l'arte in generale è patrimonio di tutti. È una sorta di comunione che non prescinde né lede diritti accampati da chi compone musica, suona, produce perché senza la platea degli ascoltatori che fruiscono della bellezza e della sensibilità non avrebbe senso.

Le sensibilità naturali e le propensioni personali necessitano di cure costanti. E se coltivate fin dalla tenera età producono frutti magnifici.

Questa sera ho ricevuto due splendidi regali via whatsapp.

il primo è

Un giovane pianista, Sal Mistico, che conosco e apprezzo da anni mi omaggia di una sua esecuzione. Interpreta Summertime di Gershwin.


E, il secondo, non da meno, mi palesa una figura molto familiare: 

si tratta di una piccola scatenata che appena si intravede tra i pezzi che compongono la batteria che si diverte a menare con le bacchette sui tamburi e sui piatti in perfetta sintonia con la musica che inonda la stanza e rallegra il mio animo di nonno: Cecilia Iannino, la mia adorata nipotina per il momento gioca con uno strumento musicale. Si diverte! (così nascono le passioni e coltivano i talenti) ha ritmo. Sorride e segue il tempo...




Chissà cosa preserva loro il futuro.

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