È pericoloso innamorarsi delle proprie idee.
C’è il rischio di cadere nell'imparzialità di giudizio. Ed è quanto avviene nell'agone della politica. L'errore si riscontra spesso e si fa scontro antagonista nell'ambito della dialettica ideologica. Accade che pur di raggiungere gli obiettivi enfatizzati, i proponenti, trasformino il dialogo in acceso dibattito partigiano prescindendo dai reali benefici per la comunità.
È, a mio parere, quanto accade nella imposizione di alcuni
progetti.
Il ponte sullo stretto tra Villa San Giovanni e Messina è un problema irrisolvibile se non supportato da studi adeguatamente dirimenti date le incognite che tale opera suscita.
Incognite;
Logistica. Orografica. E relativo impatto strutturale dell’imponente opera sul territorio ad alta vocazione sismica percorso da forti correnti marine e fenomeni sismici necessitano di ulteriori approfondimenti.
Sarebbe un'opera avveniristica importante, persino accettabile anche da quanti la osteggiato, per l'attrattiva architettonica e le ricadute sul territorio paragonabile alle opere di grande impatto quali furono e sono la torre Eiffel, il ponte di Brooklyn etc vista la potenziale ricaduta turistica e economica per Calabria e Sicilia.
La memoria storica del devastante maremoto del 1905 brucia ancora sulle zone colpite.
L’altra immensa utopia prende il nome di
“ Transazione ecologica" che per certa ideologia è inderogabile, quindi, necessario e urgente intervenire sulle risorse energetiche tradizionali a favore delle rinnovabili.
Anche qui è un problema irrisolvibile senza una adeguata informazione mirata a educare l'intera società interessata.
Ed anche qui si va a violentare il territorio oggetto degli interventi strutturali programmati in nome del progresso .
In terra ferma e mare, per realizzare gli impianti, è necessario intervenire brutalmente, devastare, impiantare, innestare contro natura, ricostruire e mettere a norma quanto edificato. Coscienti, però, che mai, i siti contaggiati dall’avidità energivora, conferiranno bellezza paesaggistica a chi la vive.
Senza contare, per il privato, l'impegno economico necessario, per niente irrilevante, per eseguire i lavori di ristrutturazione in ossequio alle direttive comunitarie in merito a domotica e green economy.
In sintesi:
Dalla Lucerna ad olio, petrolio, quindi al gas, poi, l'energia elettrica, lampade a incandescenza, per arrivare ai led… Fumi e odore acre sono stati compagni di viaggio dei nostri antenati, vissuti, nonostante povertà e stenti, serenamente. Senza troppe comodità: climatizzatori a pompe di calore, frigoriferi, surgelatori , televisione, computer, telefoni fissi e portatili. E adesso, noi prodotto dell'industria tecnologica, non sappiamo fare piccoli sacrifici.
Restare senza aria climatica è una tortura per noi diseducati figli dal benessere.
Siamo insofferenti alla lentezza. Lo scorrere frenetico che noi abbiamo imposto alle nostre e altrui vite è diventato un demone che non ci fa godere dei privilegi della lentezza:
Osservare il cielo o le onde del mare se non si è innamorati è uno spreco di tempo. momenti sottratti al business ...
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